di Suor Cristiana Scandura – “Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si getto ai suoi piedi” (Mc 7, 25). La liberazione dal demonio operata da Gesù in favore della figlioletta di una donna di origine siro-fenicia, mostra un aspetto fondamentale della novità portata da Cristo, cioè la salvezza offerta a tutti i popoli.
Nel suo discorso davanti al sinedrio, Pietro proclama: «In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale dobbiamo essere salvati» (At 4,12). Lo stesso apostolo aggiunge inoltre che Gesù Cristo «è il Signore di tutti»; «è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio»; per cui «chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome» (At 10,36.42.43).
In questo senso si può e si deve dire che Gesù Cristo ha un significato e un valore per il genere umano e la sua storia, singolare e unico, a lui solo proprio, esclusivo, universale, assoluto. Gesù è, infatti, il Verbo di Dio fatto uomo per la salvezza di tutti. Egli è il fine della storia umana, il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia d’ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni.
Possa la vita di ogni cristiano essere riflesso e trasparenza di quella di Cristo Gesù Signore, perché chi guarda noi possa vedere Lui ed essere raggiunto dal Suo amore salvifico.