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Concluso l’incontro del Comitato di Coordinamento della Rete Francescana del Mediterraneo

Dal 22 al 24 marzo si è tenuto a Roma, nella Curia Generale, l’Incontro del Comitato di Coordinamento della Rete Francescana del Mediterraneo, organizzato dall’Ufficio Generale di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC).

Fr. Daniel Rodríguez Blanco, Direttore dell’Ufficio Generale di GPIC, ha così commentato l’evento: “L’obiettivo di questo incontro è stato quello di riattivare la Rete Francescana del Mediterraneo. Lo abbiamo fatto con grande entusiasmo e speranza. Abbiamo un programma che abbiamo già iniziato a sviluppare con le tre componenti della Rete, ossia Migranti e Rifugiati, Giovani, Dialogo e Pace. Vogliamo essere come un granello di sabbia nel grande Mediterraneo”.

Durante il convegno sono stati tanti gli spunti per riprendere il cammino del Comitato e pianificare gli appuntamenti futuri. Fr. Daniel ha ricostruito la “storia” del Comitato in 14 tappe, che iniziano nel 2018, quando i responsabili della Missione Evangelizzatrice e della GPIC della COMPI (Conferenza dei Ministri Provinciali di Italia e Albania) proposero alla Curia Generale di creare una Rete Francescana del Mediterraneo, per coordinare tutte le entità francescane della zona del Mediterraneo. Da allora, il cammino ha vissuto alti e bassi (anche a causa della pandemia), ma nel 2021 il Capitolo Generale ha voluto sottolineare l’importanza di questa Rete nel suo Mandato: “Il Ministro generale e il suo Definitorio, in collaborazione con l’Ufficio GPIC e il SGME, devono proseguire nella realizzazione della Rete Francescana del Mediterraneo e della Rete Francescana per i Migranti in America Latina, e continueranno a promuovere e accompagnare simili progetti e processi a favore dei migranti in Africa, Asia e in tutte le zone di confine dell’Ordine”.

La Rete è impegnata in 3 grandi aree (Migranti, Dialogo e Giovani) che sono interconnesse tra loro. Racconta Fr. John Luke, inglese di Sheffield e ora frate della Custodia di Terra Santa impegnato nell’isola di Rodi (Grecia): “Ho il ricordo di un bambino siriano di circa 4 anni: è arrivato da migrante a Rodi con il padre e il fratello, mentre la mamma e la sorella sono morte sotto le bombe. Stiamo parlando di migrazione, ma anche di futuri giovani che portano in sé grandi ferite”.

Il tema della “guarigione delle ferite interiori” è stato più volte toccato dai partecipanti: Fr. Francesco Zecca ha ricordato come in Ucraina un frate cappuccino e un frate conventuale usano il teatro per guarire le ferite delle vittime della guerra; Sr. Miriam Oyarzo, FMSC, ha sottolineato l’importanza dell’“animare e promuovere una cultura di pace, di dialogo e di guarigione”.

Tra le sfide che il Comitato si pone di affrontare, c’è quella del “cambio di mentalità”: ne aveva parlato Fr. Ignacio Ceja Jiménez nel suo discorso di benvenuto, lo hanno evidenziato in molti. “Dobbiamo avere una sola visione”, ha detto Pedro Fernández, OFS, nato in Andalucía ma “migrato” a Valencia, dove da avvocato offre gratuitamente il suo servizio ai migranti. “Non dobbiamo disperderci o dividerci, ma unirci e lavorare insieme nelle 3 direttrici”. Fr. Fabio L’Amour, brasiliano impegnato in Marocco, ha affermato: “Dobbiamo avere una nuova visione, un nuovo modo di lavorare. Pensiamo al futuro, a chi dopo di noi dovrà dare continuità a questo lavoro”.

Fr. Markus HeinzeOFM, Direttore Esecutivo di Franciscans International, ha sottolineato l’importanza della mappatura delle diverse entità francescane che lavorano in questo campo nel Mediterraneo: “Bisogna connetterci a tutte le identità francescane che operano nella zona, dobbiamo creare rete e capire come fare”.

Il progetto che riguarda Migranti e Rifugiati si pone l’obiettivo di coinvolgere tutte le entità francescane del Mediterraneo all’interno della Rete, proporre loro un incontro per definire un progetto comune, anche a livello economico.

Per l’area Dialogo e Pace, si propone di animare, promuovere, collegare, comunicare e dialogare con gli altri francescani (frati e suore) che hanno già il compito nelle varie commissioni dei dialoghi: si sottolinea la necessità di portare il messaggio di Pace attraverso una metodologia propria della Rete del Mediterraneo, ad esempio attraverso la musica, la cultura, gli incontri e gli scambi culturali.

Nell’ambito dei Giovani, essi devono essere il “lievito di cambiamento per un nuovo umanesimo nel Mediterraneo, al fine di farne una Casa Comune”. La Rete sosterrà i corsi OIKOS per i giovani, in particolare nelle università associate; sarà realizzato un tour in diverse città del Mediterraneo da settembre 2023 a settembre 2024, promosso da Giovanni Caccamo e dalla Fondazione Andrea Bocelli; si sosterrà la costituzione di gruppi giovanili (inclusivi e interreligiosi) e la Rete sarà presente alla GMG di Lisbona all’interno delle attività di GPIC (luglio – agosto 2023).

Al convegno hanno partecipato Sr. Miriam Oyarzo, FMSC, operativa in Turchia; Fr. Fabio L’amour, OFM, che opera in Marocco; Pedro Fernández, OFS, da Valencia (Spagna); Fr. John Luke, OFM, dalla Grecia; Fr. Francesco Zecca, OFM, del Progetto OIKOS; Fr. Markus Heinze, OFM, Direttore Esecutivo di Franciscans International; Fausto Yudego, dalla Spagna.

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