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Funerali Riccardo Maestrale. Mons.Marcianò: “E’ morto per amore perché ha amato i fratelli”

“Riccardo non è morto solo, anche perché non è vissuto solo, non è vissuto per se stesso. È morto per amore perché ha amato i fratelli. L’incidente terribile ha straziato tutti ma il suo gesto no, quello non ha meravigliato nessuno. Inimmaginabile che non lo avesse fatto!”: così mons. Santo Marcianò, arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), ha ricordato Riccardo Maestrale, giovane militare dell’Esercito che ha perso la vita giovedì scorso sull’autostrada Messina- Palermo, travolto da un’auto mentre prestava soccorso in seguito a un grave tamponamento nel quale erano rimaste coinvolte alcune persone.

Il messaggio  dell’Ordinario Militare vuole dare tregua al dolore di mamma Graziella, papà Salvatore e della fidanzata Alessia. Ma anche a quello del fratello Francesco, rimasto ferito nello stesso incidente che ha ucciso Riccardo e che adesso in un letto del Policlinico di Messina lotta per superare i traumi riportati durante l’impatto.

Celebrando le esequie questa mattina nel duomo di Milazzo, l’arcivescovo castrense ha affermato che Riccardo “è morto per amore perché ha amato i fratelli” e il suo esempio “illuminerà i passi incerti degli amici, di tanti giovani che si stanno interrogando sulla direzione da dare alla propria vita o che devono imparare il valore della vita, senza sprecarla dietro illusioni, egoismi, dipendenze, ricerca di vanagloria… Illuminerà i passi dei colleghi, rafforzando in loro l’ideale di portare avanti il proprio compito nelle Forze armate come missione d’amore. Illuminerà i passi di questa Chiesa di Milazzo, della nostra Chiesa, sempre più commossa e grata per tanti esempi di vita evangelica così profondamente vissuti dai suoi figli militari. Illuminerà i passi dei familiari spaesati e smarriti, attoniti e straziati dal dolore, ma consapevoli che accogliere il tuo testamento di vita significa farti continuare a vivere”.
Alle esequie ha presenziato una delegazione del 1° Reggimento Bersaglieri dell’esercito di Cosenza, dove il giovane prestava servizio.

Foto: oggimilazzo

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