di Tiziana Frigione – Essere amati è l’esperienza più importante che possiamo vivere, umanamente fin dal concepimento e spiritualmente, nella consapevolezza di essere figli di un padre che ci ama così come siamo e desidera, per ciascuno di noi, una vita piena, la gioia del suo regno, che possiamo realizzare adesso, amandoci come lui ci ama. E’ questo lo stesso amore di San Francesco, per tutti noi, che immerso in preghiera davanti al piccolo altare della Porziuncola, risponde a Gesù, chiedendo il perdono per ogni fratello e sorella che, pentiti, varcano le soglie di quel luogo santo. Certo di richiedere da parte del Signore stesso l’indulgenza, la ottenne da Onorio III e, riconoscendo ancora oggi che è opera di Dio, rinnoviamo il Grande Perdono, ogni anno il 2 Agosto.
L’accoglienza dei marcianti ha coinvolto tutta la fraternità, la Gifra, i Terziari Francescani e Frati Minori, piccoli gesti concreti, di cura ed attenzione, hanno testimoniato la bellezza e la gioia di essere famiglia, di ritrovarci in un abbraccio, di rispecchiarci in uno sguardo disinteressato, di pregare gli uni per gli altri, certi che durante la marcia, nei cuori di ognuno il Signore ha fatto germogliare quei semi di bene che anche una sola carezza fa fiorire.
Alla vigilia di questa Festa dopo la celebrazione eucaristica, presieduta da Fra Mario Marino, concelebranti i Frati che accompagnano i marcianti, Fra Domenico Gulioso, Rettore del Santuario di Santa Maria degli Angeli ha aperto la porta della Chiesa, facendo rivivere a noi fedeli presenti, l’esperienza voluta da San Francesco.
Siamo nel cuore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, ci portano così ad Assisi e , tra noi , la preghiera reciproca, rende saldo l’amore che ci fa vivere da figli dello stesso Padre.