Commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Cristiana Scandura
Santi Marta, Maria e Lazzaro
Letture: 1Gv 4,7-16; Sal 33; Gv 11,19-27
Riflessione biblica
“Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro” (Gv 11,19-27). Sempre attiva Marta! Lo fu la prima volta, quando incontrò il Signore e gli diede ospitalità (Lc 10,38-42). Lo fu anche quando Gesù venne per risuscitare Lazzaro: “Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo” (Gv 11,11) e consolidare la fede dei suoi discepoli: “Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate” (Gv 11,14-15).
Lettura esistenziale
Vi confesso che, oltre quello di Maria, a me piace molto anche il comportamento di Marta. Semplicemente: mi fa simpatia. Mi piace la confidenza che Marta ha con Gesù e il tono quasi imperioso che usa con Lui: “Dille dunque che mi aiuti!”, mi fa pensare alla grande amicizia che ella aveva nei confronti di Nostro Signore.
Marta doveva essere una donna molto schietta, senza troppi peli sulla lingua. Ma sappiamo anche che era una grande donna di fede. È colei che, rivolgendosi a Gesù, è stata capace di affermare con convinzione, in occasione della morte di Lazzaro: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà» (Gv 11,21).
Questo modo di fare mi rimanda anche ad un’altra grande donna: Teresa D’Avila. Quando soleva chiedere una grazia al Signore gli diceva: “Signore ti chiedo di concedermi questa grazia: se è tua volontà. E se non lo è, fa’ che lo sia!”.
Com’è la nostra relazione con il Signore? Ingessata, bloccata dentro le formule oppure spontanea, improntata alla fiducia e all’amicizia confidenziale?
Sicuramente in nessuno dei nostri formulari di preghiera troveremo le espressioni suddette o l’altra di Pietro: “Signore, non t’importa che periamo?” Eppure Gesù le ascoltava ed esaudiva. Chissà, forse dovremmo rivedere i nostri formulari di preghiera…