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L’eterna crisi della Scuola italiana: quando l’assistenzialismo soppianta il merito

di Salvatore Di Bartolo – Anche questo tormentato anno scolastico sta per volgere al termine: nelle prossime ore, infatti, suonerà la campanella che decreterà il “rompete le righe” per milioni di studenti italiani. Ed al pari di quello precedente, anche quest’anno, si prospetta una maxi-sanatoria che porterà avanti di un altro anno la stragrande maggioranza dei nostri studenti, trascurando pericolosamente, una volta ancora, l’impegno ed il merito. 


Un “avanti tutti” che di certo non giova nè al sistema paese, che in futuro si ritroverà gente sempre meno preparata e meno dedita al sacrificio, nè agli studenti stessi, che si porteranno dietro un pesante fardello grande quanto la voragine venutasi a creare nel loro percorso di formazione a causa dell’emergenza sanitaria.


Termini come “impegno”, “sacrificio” e “meritocrazia” sembrano essere ormai definitivamente scomparsi dall’universo Scuola. Ed al contempo, bisogna amaramente constatare che, con questo modus operandi, stiamo inculcando nei nostri giovani una mentalità fortemente orientata ad un certo assistenzialismo di maniera che si rischia di pagare a caro prezzo negli anni a venire.

Se i presupposti per la tanto agognata ripartenza sono questi, c’è davvero ben poco da star tranquilli. Continuando imperterriti ad insistere su questa direzione, il futuro del Paese non può che apparire grigio.  

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