Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Sabato XXVIII settimana del Tempo Ordinario
Letture: Rm 4,13.16-18; Sal 104; Lc 12,8-12
Riflessione biblica
“A chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato” (Lc 12,8-12). Rimaniamo un po’ sorpresi e un po’ sconcertati di fronte a tale affermazione così diretta e drastica. Specialmente, se teniamo in conto che Dio stesso va in cerca della “pecorella perduta”, se la pone sulle spalle e la riporta all’ovile (Lc 15,4-7) o che attende sempre il “figlio prodigo” per riammetterlo nell’intimità del suo amore di Padre (Lc 15,11-32). In realtà, il problema non è in Dio, ma in chi non accetta il piano di salvezza di Dio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Riconoscere Gesù come l’inviato di Dio è essenziale: lui è al centro della nostra vita. Anzi, la nostra vita si svolge in questa dialettica esistenziale: tra il nostro “sì” e il nostro “no” a Gesù. Spesso, a parole siamo sempre con Gesù, ma nei comportamenti e negli atteggiamenti della vita spesso la nostra fedeltà a Gesù ondeggia tra il sì e il no. È la nostra fragilità umana, e Gesù la comprende a tal punto che tale incoerenza nella nostra fede in lui sarà perdonata. Anzi, sentiamo una voce che ci dice: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2Cor 12,9).
Lettura Esistenziale
Qualunque peccato di cui ci si pente e per cui si chiede sinceramente perdono al Signore, riceve da Lui il perdono. Il peccato imperdonabile, invece, si ha quando il cuore si indurisce a tal punto che non cerca più il perdono di Dio, quando si rifiuta la misericordia di Dio, quando si voltano le spalle a Dio rifiutando di ritornare a Lui. Rifiutare l’opera dello Spirito Santo fino alla fine, è il peccato imperdonabile di cui parla Gesù.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica così afferma: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna” (CCC 1864).
Il desiderio di ricevere il perdono di Dio, invece, è in sé il segno che si accoglie l’opera dello Spirito Santo nella propria vita. Ogni volta che ci accostiamo al Sacramento della Riconciliazione, prima di riconoscere umilmente i nostri peccati, dovremmo ringraziare il Signore per la Sua Bontà e Misericordia.