Commenti di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione
Letture: At 4,23-31 Salmo 2 Gv 3,1-8
Riflessione Biblica
“In verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. L’immagine del “nascere”, rivolta ad una persona matura, è suggestiva e intrigante: invita alla riflessione. E Nicodemo, nonostante che sia un uomo versato nella conoscenza della Parola di Dio, vaga nella “notte dell’incomprensione”: colto e sapiente, cerca il giusto cammino della fede. Cerca la luce e viene a Gesù, “la luce vera, che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Gesù lo accoglie e lo invita a percorrere gli impervi sentieri della fede: non basta leggere, studiare e praticare la legge di Dio, bisogna intraprendere il cammino dell’amore a Dio e al prossimo. “Nascere dall’alto”: non basta cercare “segni”, che attestano che “Gesù viene da Dio” (Gv 3,3); bisogna lasciarsi trasformare dalla sua grazia, perché essa operi vera conversione della mente e del cuore. “È Dio che suscita in noi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore” (Fil 2,13). Non sono le nostre ricerche su Dio che ci fanno camminare con Dio, ma l’obbedienza di fede al suo progetto d’amore misericordioso: tutto “dipende non dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che ha misericordia” (Rom 9,16). Ecco cosa significa “rinascere dall’alto”: accettare Gesù e in lui compiere la volontà di Dio, il suo progetto di amore per noi. “Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità” (1Gv 5,6).
Lettura esistenziale
Siamo farisei importanti, operosi, osservanti di precetti e regole. Come Nicodemo, viviamo nella notte della legge, da uomini giusti , con nel cuore il desiderio di cercare la luce , per essere salvati. Così ci poniamo delle domande, per aprirci alla verità, trovare un senso e proprio nella notte con Nicodemo ascoltiamo Gesù, lo riconosciamo maestro e ci meravigliamo, perché la concretezza del fare, sulla quale abbiamo fondato tutte le nostre certezze, si svuota di significato, siamo invitati a guardare verso il cielo, a sentirci figli e non esecutori di ordini, ad accogliere l’amore che è dono gratuito e non merito, a partecipare alla vita stessa di Dio presente in noi e non collocato in un altrove che ci fa sentire distanti, a contemplare nel nostro cuore la presenza di Dio ed entrare in una relazione personale con Lui. Siamo invitati a passare dalla religione alla fede e scoprire la gioia di essere amati. Possiamo risignificare la nostra storia, l’origine, la nascita e fondare la nostra identità, quando riconosciamo di essere nati dall’alto e ci sentiamo figli di Dio, sentiamo l’amore infinito del Padre, viviamo da figli nel suo regno, giocandoci la vita nell’amare fino in fondo, fino a venire alla luce di noi stessi, sperimentando la pienezza di vita che realizza la vita eterna.
Quando, tanti sentimenti contrastanti, insinuano nei nostri cuori angosce e paure, rientriamo in noi stessi e lì, in quella notte, Gesù ci ricorda che siamo nati dall’alto e che l’amore allontana tutto ciò che genera divisione , dentro e fuori di noi, che possiamo lasciar andare le nostre convinzioni perché, guidati dall’amore, tutto può succedere.