Pane condiviso che diventa relazione d’amore

Commenti di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione

Lettura At 7,51-8,1 ; Sal 30; Gv 6,30-35

Riflessione Biblica

Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. Abbiamo bisogno di pane: elemento essenziale per vivere. E con “pane” indichiamo ogni bisogno essenziale per la vita: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11). Ma il “pane”, che chiediamo con fede a Dio, può divenire una preoccupazione che ci allontana dal Regno di Dio: “Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,25.32-33). E tale preoccupazione può essere così assillante da dimenticarci persino di Dio o anche di pronunciare parole insensate di maledizione: “Signore, non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all’indigenza, non rubi e abusi del nome del mio Dio” (Prov 30,8-9). Ogni pane vien dalla bontà di Dio, ma c’è pane e pane! Cè la “manna del deserto”: pane degli Angeli offerto agli uomini per sostenerli nel cammino verso la “terra promessa”, ma una volta raggiunta la meta sparì, era finita la sua funzione.Bibbia-aperta-300x189 Pane condiviso che diventa relazione d'amore

C’è il “pane della parola di Dio”: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4). È un pane necessario, di cui abbiamo bisogno di nutrirci ogni giorno, perché essa dà senso alla nostra vita di fede, ci indica la via della verità e della giustizia, ci rende solidali con i fratelli e le sorelle di fede per camminare nella via dell’amore. Ma c’è un pane superiore e personale: “il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo” (Gv 6,33).

Gesù è pane essenziale di vita eterna, che sostiene il nostro cammino di fede e ci rende partecipi della sua vita immortale: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51). “Signore, dacci di questo pane”: e saremo liberi dal nostro egoismo e dono di amore per i nostri fratelli e sorelle, testimoni di perdono e di misericordia; nutriti di te, pane di vita, troveremo la pace interiore, la gioia della risurrezione che ci rende uomini nuovi, rivestiti di grazia e misericordia.

Lettura esistenziale

Gesù ci accompagna nella comprensione dell’origine di tutto, del dono di Dio, della vita eterna , che fiorisce proprio nella relazioni con il Padre e tra fratelli, perché prima ancora del nostro fare, siamo sue creature, in noi c’è verità ed amore ed il Padre desidera che noi aderiamo a questi sentimenti e diventiamo veramente noi stessi. Abbiamo mangiato il pane dal cielo, la manna nel deserto, ma è necessario comprendere il significato di questi segni, entrare in relazione con la sorgente e comprendere tutta la nostra storia, il significato della creazione, ciò che continua ad accadere, per vivere il significato del segno, che dà senso alle relazioni. Tutto ciò che è accaduto e continua ad accadere è opera di un unico Dio , il “Padre mio”, dice Gesù che ci “dà il pane dal cielo, quello vero” e noi possiamo chiedere al Signore l’intelligenza per capire i segni, affinché in tutto ciò che incontriamo, impariamo ad andare oltre la cosa in sé, a cercare in noi la verità sulla quale basare le relazioni, comprenderne la natura, il fine, il senso. Come la folla , anche noi cerchiamo qualcosa a Gesù, come prova della sua presenza, chiediamo dei segni : salute, emozioni, sensazioni, anche un benessere spirituale, che nelle esaltazioni mistiche, ci fa aumentare le endorfine e ci procura euforia. Gesù ci aiuta a comprendere che continuiamo a cercare qualcosa non Qualcuno, mentre lui desidera una relazione vera, di fiducia, con lui e tra noi fratelli, per questo, a volte, si sottrae, proprio per purificarci da una fede bulimica e farci comprendere l’inconsistenza di ciò che chiediamo, per far nascere in noi un desiderio autentico di lui e di essere come lui: un pane buono, condiviso, segno di amore reciproco, che diventa relazione d’amore, presenza di Dio e che rende bella la vita.

“Io sono il pane della vita”, ci rivela Gesù e nell’Eucaristia, in un piccolo segno veramente riceviamo il corpo di Cristo, dato per noi e siamo chiamati a vivere di questo, nella vita reale. Il pane è Gesù, che attraversa e vive tutta la sua esistenza come segno di amore del Padre, libero di amare i fratelli e nella gioia di condividere tutto e donare se stesso.

Questa è l’opera che Gesù desidera realizzare in ognuno di noi e prima di tutto vuole che ci sentiamo amati, per poter guarire dall’incredulità ed amare alla sua stessa maniera, nella gioia e nella libertà dei figli. Tutti abbiamo nel cuore questi sentimenti di luce, di verità, di amore , è il sigillo del Padre, siamo suoi figli. Impariamo a credere, vivendo ogni giorno un po’ di più, nella nostra verità di figli amati.

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