Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Santa Teresa di Gesù Bambino
Letture: Bar 1,15-22; Sal 78; Lc 10,13-16
Riflessione biblica
“Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!” (Lc 10,13-16). Il tono profetico di Gesù è minaccioso, ma in realtà mira alla conversione: ad accogliere Gesù e il suo messaggio di salvezza, che illumina le menti e il cuore per intraprendere la via di Dio e così essere partecipi del Regno di Dio. Esso, pertanto, non deve suscitare in noi paura, ma consapevolezza: anche noi abbiamo bisogno di attuare una reale conversione, un impegno ad accogliere Gesù, a collaborare con lui perché Dio regni nelle nostre menti e nei nostri cuori. Inoltre, impegnarci con la testimonianza della nostra vita a far risplendere la luce della verità di Dio: “È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati” (Col 1,13-14).
Lettura esistenziale
Quanti miracoli Dio ha compiuto nella nostra vita! Sappiamo riconoscerli ed esserne grati?
In cima a tutti gli altri c’è il miracolo della vita che abbiamo ricevuto, poi il dono del Battesimo, e degli altri Sacramenti. Inoltre quando ci accostiamo al Sacramento della riconciliazione con cuore veramente contrito, il Signore, con il Suo perdono, non opera forse in noi il miracolo di una rinascita spirituale? E quando perdoniamo e amiamo anche chi ci ha fatto del male o chi ci è stato causa di sofferenza, non lo facciamo forse per grazia di Dio?
Anche le prove sono un dono, se le accogliamo come un’occasione per dare gloria a Dio, santificarci e collaborare con Cristo per la salvezza delle anime.
Nessun uomo è esente dalla prova, ma unico e personale, però, è il modo in cui ognuno può vivere questa “sfida” dando il meglio di sé, con l’aiuto del Signore, perché la nostra fede e il nostro amore ne siano purificati e risplendano.