“Sempre più persone dichiarano di essere in cerca di spiritualità o di coltivare una vita spirituale, ma si nutrono alle fonti più disparate. In ogni caso è bene ricordare che ogni ricerca di felicità e benessere è ricerca di Dio”. Lo ha detto il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, nell’omelia della messa crismale che ha celebrato stamani in cattedrale, alla presenza di presbiteri, religiosi e religiose, consacrati e consacrate e rappresentanti dei fedeli laici.
Il presule ha benedetto gli olii sacri per le celebrazioni dei sacramenti per l’anno pastorale e i presbiteri stessi, a loro volta, hanno rinnovato le promesse sacerdotali, nel rispetto delle norme anti-Covid.
Il vescovo Raspanti nella sua omelia ha sottolineato che “noi sacerdoti potremmo anche riflettere più a fondo, per il mandato che abbiamo ricevuto dal Signore, chiedendoci se siamo riusciti a raccogliere la sete d’infinito e quindi di Dio”. “Il dato sociologico attuale ci indica che tale sete non è solo di Dio, ma anche di pienezza umana e creaturale, corporea e fraterna. Siamo continuamente interpellati dal modo contemporaneo nel quale la perenne sete di Dio si manifesta nell’uomo. Anche Gesù – ha continuato il vescovo – ha vissuto la sete umana del Padre, compendiata nella sua richiesta sulla croce: ‘Sitio!’. Quella sete lo ha inchiodato e lui se ne è lasciato divorare”.
Soffermandosi sulla “differenza tra Lui e noi”, mons. Raspanti ha ricordato che “Lui ha accettato di morire di sete, offrendosi volontariamente e confidando nella presenza del Padre”. “Infatti, solo uniti a Cristo, noi siamo in grado di intendere la sete di Dio che oggi si esprime in modo nuovo, ma sempre forte. Lasciamoci toccare dalle acque risanatrici dello Spirito di Gesù risorto”.