• 29 Aprile 2024 1:22

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Sonorità jazz mediterranee in un festival che mescola stili e linguaggi, new jazz e tradizione, etnie e Paesi del mondo.

Nato da un’idea di Lelio Giannetto, musicista e fondatore di Curva Minore, torna per la seconda edizione il Selinunte Mediterraneo Jazz Festival, dal 15 al 24 luglio per due fine settimana consecutivi nell’area archeologica più grande d’Europa, il Parco Archeologico di Selinunte con 9 concerti, oltre a un laboratorio multidisciplinare e gratuito promosso dai Beni Culturali e all’Identità Siciliana e dell’Assessorato al Turismo della Regione Sicilia.

Diretto e prodotto da Curva Minore con la direzione artistica di Valeria Cuffaro, il Selinunte Mediterraneo Jazz Festival 2022 è realizzato con il supporto del Fus-Fondo Unico per lo Spettacolo del Ministero della Cultura, e della Regione. Dall’instant composition di Tell Kujira all’improvvisazione del duo Luca Tilli e Sebi Tramontana; dal fuoriclasse degli ottoni Gabriele Mitelli in coppia con il batterista Cristiano Calcagnile all’ensemble di sperimentazione Pipeline 8; dal jazz di matrice tedesca del gruppo di Colonia, Slowfox alla Monk Jazz Orchestra “made in Sicily”, passando per le micro formazioni Tre per Duo, l’Inedito Septet accompagnato dal pianista esplorativo Philip Zoubek, e la performance di soundpainting diretta dal maestro dell’improvvisazione Giancarlo Nino Locatelli, il Mediterraneo Selinunte jazz offre uno spaccato ampio e d’avanguardia della creazione jazzistica contemporanea, confermando la rassegna come luogo privilegiato di sperimentazione musicale.

“Selinunte rappresenta ancora oggi un imprescindibile riferimento di sincretismo socio-culturale: funge da momento di congiunzione tra Cultura autoctona, Magna Grecia, Medio Oriente e Africa dove il seme del jazz ha le proprie ancestrali origini.
In tal senso Mediterraneo Jazz è stato concepito come una terra promessa della sperimentazione del suono e dell’ascolto, come un immaginario Maestro concertatore capace di mettere insieme le più̀ differenti culture” commenta Valeria Cuffaro.