• 2 Maggio 2024 2:17

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Gl 1,13-15; 2,1-2; Sal 9; Lc 11,15-26

Riflessione biblica

“Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio” (Lc 11,15-26). È il centro del messaggio di Gesù: fare regnare Dio nel nostro cuore. Satana si oppone a tale progetto e la lotta continua nell’esistenza cristiana, anche se siamo sicuri della vittoria: “Essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello” (Ap 12,11). Spesso, però, c’è un’illusione nella vita dei credenti: quella di sentirci tanto sicuri al punto di dare occasione al diavolo. Il nostro “io” si mette in mostra, opera secondo i criteri di questo mondo e si espone agli attacchi del demonio: egli “prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima” (Lc 11,26). Non bisogna abbassare la guardia, perché “il nostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8). Viviamo per Dio e impegniamoci nella via della santità: “Come avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione” (Rom 6,19). In questa lotta difficile contro Satana, lasciamoci guidare e illuminare dallo Spirito di Dio: “Siamo stati illuminati dalla grazia, abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio e abbiamo gustato la parola di Dio, non dobbiamo crocifiggere di nuovo il Figlio di Dio ed esporlo all’infamia” (Ebr 6,4-6). Rimaniamo saldi nel Signore e convinciamoci che da soli la lotta contro Satana è difficile, per questo bisogna operare con umiltà. Accettiamo la nostra fragilità, “allora il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso ci ristabilirà, e ci renderà forti e saldi” (1Pt 5,10); agiamo con pazienza: “Con la vostra pazienza perseverante salverete le vostre anime.” (Lc 21,19); e nell’ora della prova invochiamo l’aiuto divino: “Pregate, per non entrare in tentazione” (Lc 22,40).

Lettura esistenziale

“Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo” (Lc 11, 16). Gesù ha appena compiuto il segno di liberare un uomo dal demonio e alcuni, dal cuore indurito, che “hanno occhi ma non vedono, hanno orecchi ma non odono” (cfr Mc 8, 18) gli chiedono di dimostrare che Egli è il Messia atteso, compiendo un segno. Quando si ha un animo libero da pregiudizi, che cerca e desidera veramente incontrare e conoscere il Signore, gli occhi riconoscono i segni della Sua Presenza ovunque: in se stessi, nel prossimo, nella storia quotidiana, nel creato. Ma se il cuore è chiuso e chiede segni solo per mettere alla prova Dio, anche se Egli compie miracoli, non si riconoscono come tali. Il primo segno dell’esistenza, della presenza e dell’azione di Dio siamo noi stessi. Non ci siamo fatti da soli e non siamo frutto del caso, ma dell’Amore di Dio, prima di tutto, e poi di quello dei nostri genitori. Ognuno di noi è un capolavoro e una meraviglia stupenda! Nessuna persona è identica ad un’altra, ma, accogliendoci nella diversità, siamo una ricchezza l’uno per l’altro. Il Signore ci conceda occhi limpidi e pieni di fede, capaci di riconoscere i segni della Sua presenza e della Sua azione e di essere, a nostra volta, segno concreto del Suo Amore.