• 12 Febbraio 2025 22:07

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Tommaso D’Aquino

Letture: Eb 10,1-10   Sal 39   Mc 3,31-35

Riflessione biblica

“Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Mc 3, 31-35). Insistono i parenti di Gesù: prima lo cercavano perché lo ritenevano “fuori sé”, ora lo cercano per convincerlo a desistere dal suo impegno ad annunciare il Regno di Dio. Semplice, chiaro, essenziale Gesù: per essere suoi familiari, non basta la parentela di sangue; bisogna essere in comunione di spirito con lui, Per questo, egli ci offre un criterio importante per la vita spirituale, per noi che vogliamo essere “intimi” con Gesù: “fare la volontà di Dio”. Ma qual è la volontà di Dio? Paolo risponde: “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione” (1Tes 4,3). E Giovanni: “Questa è la volontà di Dio: credere in Gesù per avere la vita eterna” (Gv 6,40). Non c’è dubbio: bisogna stare uniti a Gesù, in lui vivere una vita santa, con lui impegnarci ad essere testimoni della verità, con lui vivere nell’amore a Dio e al prossimo. Ancora: la volontà di Dio è una realtà dinamica: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare nel rinnovare la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). Gli affetti familiari non sono aboliti, ma vanno vissuti in vista del Regno di Dio, cioè del compimento del suo progetto di amore verso tutti li uomini. Il criterio non è quello fisico generazionale, ma quello spirituale che stabilisce una profonda sintonia tra noi e Gesù. I nostri legami con Gesù non sono determinati dalla parentale naturale, ma da quella secondo lo Spirito: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene” (Rom 8,9). Nello Spirito, diveniamo famiglia di Dio: figli nel Figlio, coeredi di Cristo (Rom 8,15-17). Per questo, condividiamo lo stesso progetto di Gesù: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34).

Lettura esistenziale

“Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano».  Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?»” (Mc 3,31-33). Gesù, con questa domanda, provoca certamente la folla intorno. Sicuramente fra coloro che lo ascoltano, qualcuno avrà pensato che stesse sminuendo la Madre, che le stesse mancando di rispetto. Ma se Gesù voleva fare un complimento a sua madre ci è riuscito in pieno. In pochi però lo hanno capito. Nella frase successiva del Vangelo leggiamo che Gesù, volgendo lo sguardo attorno a sé, così continua: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà di Dio egli è per me fratello, sorella e madre”. Gesù passa da una dinamica di relazioni carnali ad una spirituale. Nella nuova famiglia creata da Cristo, si diventa fratelli e sorelle non per una relazione di sangue, ma per una comunione spirituale che si fonda sul compimento della volontà del Padre. Ora, visto che Maria più di tutti ha compiuto la volontà del Padre in ogni istante della sua vita, Gesù le rivolge il più bel complimento. La risposta che Maria dà all’Angelo, nel momento dell’annunciazione, ne è una conferma: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Sappiamo bene che queste parole non sono state solo uno slancio di generosità in un momento di letizia, ma un mettersi totalmente e definitivamente al servizio del Signore. Il “sì” di Maria alla volontà del Padre si rinnova, infatti, giorno per giorno e fin sotto la croce da cui pende il suo divin figlio. Quando, nelle prove della vita, facciamo fatica a pronunciare il nostro “eccomi”, preghiamo la nostra Madre celeste perché venga in soccorso alla nostra umana fragilità.