Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
San Giuseppe
Letture: 2Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24
Riflessione biblica
“Giuseppe, figlio di David, non temere di prendere con te Maria, tua sposa” (Mt 1,16.18-21.24). Molti sono i modi di accostarci alla figura di S. Giuseppe, per comprendere il ruolo che Dio gli ha affidato nella storia della salvezza. Egli è “uomo di fede”, che si affida a Dio e al suo progetto di salvezza: ha dubbi e perplessità, ma basta “un sogno” e la sua fede si ravviva e si rinsalda nella promessa di Dio: “Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre” (Lc 1,55). Uomo giusto attende “la consolazione d’Israele” (Lc 2,25) e “la salvezza, preparata da Dio davanti a tutti i popoli, luce che si rivela alle genti e gloria del suo popolo, Israele” (Lc 2,30-32). L’Angelo lo assicura: Gesù è la salvezza dell’Israele di Dio e la luce che illumina tutte le genti. Giuseppe ha creduto e la sua fede è aperta al mistero di Dio! Uomo dell’ascolto: attento e pronto, “non lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole” (1Sam 3,19). Accettò senza resistenze Maria e fu suo sostegno nelle difficoltà, modello integerrimo di chi segue la via salvifica del matrimonio. Uomo premuroso: prese Maria e Gesù e fuggì in Egitto: obbedì ed agì secondo la volontà di Dio. Sempre accanto a Gesù, lo fece “crescere in età, sapienza e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,52). Uomo del silenzio, non pronunzia parola, si immerge nel progetto divino, obbedisce facendosi collaboratore di Dio. Come Giuseppe, anche noi dobbiamo credere e amare Gesù: “Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime” (1Pt 1,8-9).
Lettura esistenziale
“Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto” (Mt 1,18s) Prima che andassero a vivere insieme Maria si trovò incinta. Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l’inconcepibile, il proprio Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito. Ed entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto. Vive il conflitto tra la legge di Dio che ribadisce più volte: toglierai di mezzo a te il peccatore (cf Dt 22,22) e l’amore per quella giovane donna. “Mentre stava considerando queste cose, ecco che in sogno un angelo…” (Mt 1,20) Giuseppe, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, non parla ma sa ascoltare i sogni che lo abitano: l’uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Giuseppe fece come gli aveva detto l’angelo, sceglie l’amore per Maria, perché «mettere la legge prima della persona è l’essenza della bestemmia» (Simone Weil). E in questo modo è profeta che anticipa e prepara le scelte che farà Gesù, quando infrangerà la legge del sabato per guarire il dolore dell’uomo. Eccoli i giusti: «la nostra unica regola è l’amore; lasciare la regola ogni volta che essa è in contrasto con l’amore» (sorella Maria di Campello). Maria e Giuseppe, poveri di tutto ma non d’amore, sono aperti al mistero proprio perché se c’è qualcosa sulla terra che apre la via all’assoluto, questa cosa è l’amore, luogo privilegiato dove arrivano angeli. Il cuore è la porta di Dio (Ermes Ronchi).