• 8 Maggio 2024 0:04

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della VI settimana di Pasqua

Dedicazione della Basilica di San Francesco

Vangelo: Gv 10,22-30

Riflessione biblica

“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10,22-30). La famiglia francescana è in festa: è la Dedicazione della Basilica, costruita in onore di S. Francesco. Giotto e altri pittori ci hanno illustrato l’avventura meravigliosa d’amore di Francesco d’Assisi per Gesù e Madonna Povertà. Visitandola aleggia in essa lo spirito di Francesco, e ci sentiamo coinvolti nella sua avventura di povertà per amore, di purezza che ci fa vedere Dio e obbedienza allo Spirito che guida il nostro cammino spirituale. buon-pastore-2-300x225 Ascolto e conoscenzaLa liturgia, poi, ci invita a riflettere su Gesù, il buon pastore. e ci indica l’identità del cristiano: uno che ascolta la voce di Gesù, è da lui conosciuto, lo segue. Ascoltare Gesù: senza l’ascolto della sua parola, non possiamo conoscere Gesù; senza conoscere Gesù, non possiamo seguirlo; senza seguirlo, non possiamo avere la vita eterna: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24). Imitiamo Francesco: “Egli non fu un ascoltatore sordo del Vangelo, ma, affidando ad una encomiabile memoria tutto quello che ascoltava, cercava con ogni diligenza di eseguirlo alla lettera” (FF 357). Conoscere: dall’ascolto nasce la conoscenza intellettuale, che ci permette di comprendere il messaggio di Gesù, e la conoscenza del cuore, che ci rende saggi nella verità, operosi nella carità e aperti al futuro di Dio: “Dio vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito” (Ef 3,16). san-francesco-300x211 Ascolto e conoscenzaSeguiamo Francesco: “Il suo intelletto, libero dalla nebbia densa delle cose terrene e non più soggetto alle lusinghe della carne, saliva leggero alle altezze celesti e si immergeva puro nella luce. Irradiato dallo splendore della luce eterna, attingeva dalla Parola increata ciò che riecheggiava nelle parole” (FF 640). Seguire: fare il cammino di amore di Gesù, abbracciando ogni giorno la Croce e amando alla maniera di Gesù. Ciò è possibile solo se siamo docili all’azione dello Spirito in noi: “Se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rom 8,13,14). Per questo preghiamo con Francesco: “Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo” (FF 233).

Lettura esistenziale

buon-pastore1-300x167 Ascolto e conoscenzaLe mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10, 27). Commentando questa frase S. Gregorio Magno scrive: “Domandatevi, fratelli carissimi se siete pecore del Signore, se lo conoscete, se conoscete il lume della verità. Parlo non solo della conoscenza della fede, ma anche di quella dell’amore; non solo del credere, ma anche dell’operare. L’evangelista Giovanni infatti spiega: ‹‹Chi dice: Conosco Dio, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo›› (1Gv 2,, 4).”

Il Vangelo poi continua così: “Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano” (Gv 10, 28s).

Questa Parola fa affiorare in me l’immagine di un bimbo in braccio a suo Padre. Immagine che esprime sicurezza, come la esprime e la infonde questa affermazione di Gesù, dandoci la forza di affrontare con serenità tutte le situazioni, anche difficili, della nostra vita.

Cristo è il Buon Pastore che custodisce con immensa tenerezza il suo gregge e lo difende dal male, e solo in Lui possiamo riporre assoluta fiducia. È importante però che abbiamo la consapevolezza di essere nelle mani di Dio, qualunque cosa succeda attorno a noi e per avere tale consapevolezza occorre restare avvinti al Signore, come il tralcio alla vite, tenendo sempre viva la nostra relazione con Dio, nutrendoci quotidianamente della sua Parola, attingendo la sua grazia nei Sacramenti e seguendo la sua voce.