• 16 Maggio 2024 6:48

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Feria propria del 21 dicembre

Letture: Cant 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45

Riflessione biblica

“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” (Lc 1,39-45). Esplode di gioia e meraviglia, Elisabetta. Il suo grido risuona ancora, per rafforzare la nostra fede nel Dio che compie meraviglie: “Grandi cose ha fatto per noi l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono” (Lc 1,49-50). Ed è per la grande misericordia di Dio che Maria è “la benedetta”, “la piena di grazia”: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,46-48).maria-2-300x223 Benedetta fra le donne “Benedetta tu fra le donne”: esulta Elisabetta e nello Spirito proclama Maria benedetta, perché in lei Dio ha manifestato la sua benevolenza per tutti gli uomini e la pienezza della sua grazia verso tutti coloro che credono e si affidano totalmente a lui. Maria, infatti, è benedetta perché Dio l’ha preparata ad un compito speciale nel suo disegno salvifico e l’assiste continuamente perché lo possa portare a compimento nella docilità generosa del suo “sì”. Ella è la Madre di Gesù, il Santo, il Figlio di Dio, l’Emmanuele, il Dio con noi. Ella è la nuova Arca dell’Alleanza, che con la sua presenza porta gioia ed esultanza di salvezza. “Benedetto il frutto del tuo grembo!”: la sua presenza è grazia e benedizione per chi crede e si affida a lui: “Tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto e dicevano: Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!” (Lc 19,37-38). In Gesù, infatti, “Dio, nella sua grande misericordia ci ha rigenerati mediante la fede, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce, in vista della salvezza che deve essere rivelata nell’ultimo tempo” (1Pt 1,3-5). “Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”: la nostra testimonianza di fede sia generosa e pronta come quella di Maria, forte e audace come quella di Giovanni, autorevole e vivificante come quella di Gesù.

Lettura esistenziale

Maria-5-300x200 Benedetta fra le donne“In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda” (Lc 1, 39). Il viaggio di Maria, che oggi il Vangelo odierno ci racconta, nasce dal bisogno di condividere la gioia che Ella ha in sé per quanto le è accaduto, ma nasce anche dal desiderio di esprimere nel servizio alla cugina Elisabetta l’amore che porta nel cuore. Quando ci si incontra veramente con Gesù ed Egli diventa il fulcro della nostra esistenza non si può fare a meno di esprimerlo attraverso gesti di amore, di servizio, di carità operosa.

C’è un particolare del Vangelo di oggi che mi colpisce particolarmente e cioè la “fretta” che Maria ha di raggiungere la sua parente. Ma, scusate, mancavano ancora tre mesi prima del parto di Elisabetta, c’era proprio bisogno di tutta quella fretta? Sì, c’era bisogno, perché chi è innamorato corre, vola, non conosce lentezze nel cammino.

La Vergine Maria ci ottenga dal suo Divin Figlio un po’ di questa “santa impazienza”, che è l’impazienza dell’amore, perché possiamo portare la Buona Novella del Vangelo a tutti coloro che incontriamo e procedere gioiosamente e con entusiasmo, insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle, verso la patria celeste e la luce che non conosce tramonto. Amen.