• 2 Maggio 2024 7:31

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Cappellano dell’ospedale di Sant’agata Militello diffonde teorie no vax

Mentre l’Italia sta tremando davanti alla quarta ondata del Covid, il governo studia misure più restrittive per bloccare la pandemia e si cerca in tutti i modi di aumentare la quota di vaccinati, da un paesino sperduto nella provincia di Messina, c’è chi con la tunica e l’ostensorio, predica teorie complottiste e no vax. Si chiama don Giuseppe Agnello, ha poco più di quarant’anni ed è il cappellano dell’ospedale di Sant’Agata di Militello”. A scriverlo è la giornalista Monica Serra per il quotidiano La Stampa in un articolo di oggi 24 novembre 2021.

agnello-1-300x225 Cappellano dell'ospedale di Sant'agata Militello diffonde teorie no vaxDon Giuseppe Agnello di Acquedolci in provincia di Messina secondo il quotidiano nazionale La Stampa, nelle sue omelie, diffonde le sue teorie “NOVAX” non solamente nelle sue omelie, ma anche attraverso Youtube e la pagina Facebook “Himmel”, che definisce «un canale per la nuova evangelizzazione». Canale che sostiene una presunta veggente colombiana Gloria Polo e si propone di farlo attraverso la formazione spirituale e l’evangelizzazione, il sostegno delle attività missionarie e la divulgazione del messaggio religioso mediante iniziative e attività editoriali, quali libri, libretti, opuscoli e audiovisivi. Gloria Polo, secondo quanto afferma lei stessa, svolge la sua professione di odontoiatra a Bogotà. Racconta di aver avuto un incidente il 5 Maggio 1995. Sarebbe stata colpita “mortalmente” da un fulmine, mentre si trovava insieme al marito e al nipote. A causa di questo evento avrebbe avuto la possibilità – dopo la separazione dell’anima dal corpo – di andare nell’Aldilà, dove avrebbe incontrato diverse anime, visto e udito demoni, parlato con Nostro Signore Gesù Cristo, ed infine avrebbe ricevuto da Lui la missione di divulgare questa esperienza (mettendo in guardia coloro che ascoltandola non osservassero questi avvertimenti).

Seguendo questo stile che senza mezzi termini credo che sia privo di senso logico e che non abbia a che vedere con Cristo e la fede in Lui, il “sacerdote sostiene che la pandemia sia stata «pianificata dai potenti della Terra», i quali «con le bugie ci stanno portando lontani dal regno di Dio e gli uni dagli altri, divisi in categorie in vista del grande Reset, previsto dal forum di Davos» in linea con le teorie complottiste del movimento di estrema destra QAnon”.

“Nella Sicilia della mafia e delle sue centinaia di vittime, don Giuseppe sostiene che il governo «ha reso legale il pizzo» ossia il tampone, e che «gonfia alcuni dati per mantenere alta la paura e ne nasconde altri»”. Continua La Stampa.

Che Don Giuseppe non abbia fatto il vaccino è risaputo perché per lui è un vanto in quanto il vaccinarsi significa non avere fede in Dio.

ospedale-santagata Cappellano dell'ospedale di Sant'agata Militello diffonde teorie no vaxCiò che ci lascia perplessi e che il sacerdote (che non vuole essere definito non vax) svolge il suo ministero tra gli ammalati dell’ospedale di Sant’Agata Militello dove sta in stretto contatto con loro, e che incontra alla «messa quotidiana nella cappella dell’ospedale, nei reparti, alla casa di riposo dello stesso centro nebroideo e durante le visite domiciliari». Lo ha messo anche nero su bianco in una lettera alla direzione dell’ospedale spiegando che si sottoporrà al tampone ogni 48 ore come previsto dalle norme: «Uso la mascherina Ffp2 e igienizzo le mani di continuo», racconta al telefono.

A quanto riporta Monica Serra, Don Agnello non vuole essere definito “prete no vax” («Non mi piacciono le categorie») o essere affiancato a movimenti di estrema destra: «Sono cattolico – dice – non sono di estrema destra». Ma da sacerdote, e in una Chiesa che in questi quasi due anni ha pagato un altissimo tributo di vittime proprio tra preti e religiosi, don Giuseppe non è d’accordo con le parole di Papa Francesco, che ha invitato tutti a vaccinarsi definendolo un atto d’amore: «Voglio un gran bene al Santo Padre – spiega – ma quando parla dei vaccini li confonde con i vaccini tradizionali».
Quanto, invece, alle sue prediche prova a ridimensionare: «La diffido dal dire che plagio le persone, sono pronto a dare spiegazioni ai fedeli che me le chiedono. Predico la parola di Dio ma sono contro il pensiero unico diffuso da tv e giornali».

A quanto ci risulta qualche anno fa, nel periodo di assenza per malattia del parroco di Acquedolci, Don Giuseppe Agnello lo sostituì. Nelle sue omelie parecchie volte prese posizioni chiare contro Papa Francesco e il suo pontificato, soprattutto sull’esortazione del Pontefice ad accogliere gli immigrati. Tanto che qualche fedele avvicinatosi alla Chiesa dopo tanto tempo ne rimase scandalizzato e chiese di parlare con don Giuseppe che rifiutò il confronto e invitò il fedele a convertirsi. L’uomo non si diede per vinto e gli scrisse una lettera, alla fine fu accolto e ascoltato ma a quanto pare l’incontro non portò frutti, perché Don Giuseppe continua a predicare contro il magistero di Papa Francesco, continua, come afferma La Stampa, a visitare i pazienti dell’ospedale e nell’ultimo video caricato domenica continua a ripetere che la pandemia sia una trama ordita dai “potenti della Terra”: «Ci fanno credere che siano interessati alla nostra salute ma penso lo abbiate capito tutti che sono interessati solo ai soldi».

Mischia sacro e profano, «i profitti di Big Pharma, della Cina e di Amazon« alla necessità di cercare la «verità» testimoniata da Gesù. Alla fine avverte dall’altro capo del telefono: «Se mi fate passare per un ignorante, no vax e complottista, sappiate che state commettendo un peccato mortale».

Quello di don Agnello non è certamente il primo caso di prete no vax. In diverse diocesi italiane i vescovi hanno a che fare con preti che predicano bene e razzolano male. In  provincia di Brescia, ad esempio, un parroco è finito ricoverato in gravi condizioni proprio per colpa del Covid. Il sacerdote in questione porta avanti la sua opera pastorale nel paese di Pontevico, dove nel 2020 è stato scoperto il primo caso di coronavirus nel Bresciano. L’uomo, che è finito in terapia intensiva, è noto nella zona per aver predicato più volte contro l’uso del vaccino. E aveva cercato anche di convincere i suoi parrocchiani a boicottare la campagna vaccinale. Un fenomeno più diffuso di quanto si creda quello dei preti no vax.