• 6 Dicembre 2024 6:30

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati santi durante il Giubileo 2025

Nel corso del Giubileo 2025 verranno canonizzati i beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Mentre il prossimo 3 febbraio in Vaticano si terrà un importante Incontro Mondiale sui diritti dei bambini. Il duplice annuncio è stato dato da Papa Francesco questa mattina, nel corso dell’udienza generale del mercoledì. Insieme ad un nuovo accorato appello per porre termine alla guerra nella «martoriata» Ucraina, «sciagura vergognosa» per l’umanità. «L’anno prossimo, durante la Giornata degli adolescenti, canonizzerò il beato Carlo Acutis, e nella Giornata dei giovani canonizzerò il beato Piergiorgio Frassati», ha detto a sorpresa il Papa durante il saluto ai fedeli di lingua italiana davanti a migliaia di fedeli presenti in piazza San Pietro. Nel Calendario dell’Anno Santo il Giubileo degli adolescenti è programmato tra il venerdì 25 e la domenica 27 aprile e quello dei giovani dal lunedì 28 luglio alla domenica 3 agosto. Circa le date precise, il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha scritto che la canonizzazione di Acutis sarà domenica 27 aprile alle 10.30 in Piazza San Pietro.

«In occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si celebra oggi, – ha poi rivelato Francesco – desidero annunciare che il prossimo 3 febbraio si svolgerà qui in Vaticano l’incontro Mondiale dei diritti dei bambini intitolato “Amiamoli e proteggiamoli” con la partecipazione di esperti, di personalità di diversi Paesi». «Sarà l’occasione per individuare nuove vie volte a soccorrere e proteggere milioni di bambini ancora senza diritti, che vivono in condizioni precarie, vengono sfruttati e abusati e subiscono le conseguenze drammatiche delle guerre», ha sottolineato il Pontefice aggiungendo con un sorriso: «C’è un gruppo di bambini che sta preparando questa giornata. Grazie a tutti voi». E subito un gruppo di bambini, accompagnati da padre Enzo Fortunato ed Aldo Cagnoli – i promotori della Giornata Mondiale dei Bambini – è andato dal Papa per salutarlo e ringraziarlo. In piazza San Pietro questa mattina era presente anche Olena Zelenska, consorte del Presidente dell’Ucraina, che ha avuto una udienza con Francesco. E il Papa nei suoi saluti ha rinnovato il suo appello per la pace. «Ieri – ha detto – si sono compiuti mille giorni dall’invasione dell’Ucraina. Una ricorrenza tragica per le vittime e per la distruzione che ha causato. Ma allo stesso tempo una sciagura vergognosa per l’intera umanità». «Questo però – ha sottolineato – non deve dissuaderci dal rimanere accanto al martoriato popolo ucraino, dall’implorare la pace e dall’operare perché le armi cedano il posto al dialogo, lo scontro all’incontro».

Nell’Udienza di oggi Francesco, riprendendo il ciclo di catechesi “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”, ha incentrato la meditazione sul tema “ I doni della Sposa. I carismi, doni dello Spirito per l’utilità comune”. Dopo aver parlato nei mercoledì passati dell’opera santificatrice dello Spirito Santo che si attua nei sacramenti, nella preghiera e seguendo l’esempio della Madre di Dio, Francesco ha affrontato il tema dei carismi personali e comunitari. Questo secondo modo di operare dello Spirito Santo nella Chiesa, ha spiegato, «non è destinato principalmente e ordinariamente alla santificazione della persona, ma è destinato al “servizio” della comunità». Il carisma poi è «il dono dato “a uno”, o “ad alcuni” in particolare, non a tutti allo stesso modo, e questo è ciò che lo distingue dalla grazia santificante, dalle virtù teologali e dai sacramenti che invece sono gli stessi e comuni per tutti». I carismi sono insomma «i “monili”, o gli ornamenti, che lo Spirito Santo distribuisce per rendere bella la Sposa di Cristo». Per Francesco la riscoperta dei carismi avvenuta sulla scia del Concilio Vaticano II fa sì che «la promozione del laicato e in particolare della donna venga inteso non solo come un fatto istituzionale e sociologico, ma nella sua dimensione biblica e spirituale». I laici, infatti, «non sono una specie di collaboratori esterni o delle truppe ausiliari del clero, ma hanno dei carismi e dei doni propri con cui contribuire alla missione della Chiesa». Non solo. Quando si parla dei carismi «bisogna subito dissipare un equivoco: quello di identificarli con doti e capacità spettacolari e straordinarie; essi invece sono doni ordinari – ognuno di noi ha il proprio carisma – che acquistano valore straordinario se ispirati dallo Spirito Santo e incarnati nelle situazioni della vita con amore».

E una tale interpretazione del carisma è importante, perché «molti cristiani, sentendo parlare dei carismi, sperimentano tristezza e delusione, in quanto sono convinti di non possederne nessuno e si sentono esclusi o cristiani di serie B». Infatti «non ci sono cristiani di serie B ognuno ha il suo carisma personale o comunitario». L’udienza si è conclusa con il cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare ai partecipanti al Convegno internazionale promosso dalla Famiglia Agostiniana, la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, i volontari de “Il Testimone del volontariato Italiano”. Un saluto «con affetto» Francesco lo ha riservato gli Allievi Carabinieri della Scuola di Velletri, che hanno ricevuto la cresima («li incoraggio nel loro cammino di fede a servizio della collettività»). Quindi un pensiero ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Francesco ha ricordato che domenica prossima, ultima del tempo ordinario, celebreremo la solennità di Cristo, re dell’Universo, con l’invito a ciascuno «a riconoscere la presenza del Signore nella propria vita, così da partecipare alla costruzione del suo Regno di amore e di pace». Domani poi la Chiesa farà memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, e si celebrerà la Giornata pro Orantibus. «Alle sorelle claustrali chiamate dal Signore alla vita contemplativa, – ha detto il Papa – assicuriamo la nostra vicinanza. Non manchi ai monasteri di clausura il necessario sostegno spirituale e materiale della comunità ecclesiale».