• 14 Luglio 2025 7:38

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Caso Rugolo, condanna a tre anni. La diocesi di Piazza Armerina non dovrà risarcire

Il 1 luglio scorso la Corte di Appello di Caltanissetta ha emesso la sentenza riducendo la pena a 3 anni di reclusione nei confronti di don Giuseppe Rugolo, il sacerdote ennese processato per violenza sessuale nei confronti di minori e condannato in primo grado dal Tribunale di Enna a 4 anni e 6 mesi di reclusione.

Nella lettura della sentenza, il giudice ha motivato la decisione riconoscendo “l’attenuante della minore gravità per tutte le condotte contestate” e contestualmente ha estromesso “la Curia vescovile della Diocesi di Piazza Armerina per difetto di legittimazione passiva”.

Prima della sentenza ci sono state le repliche dei difensori del sacerdote mentre erano presenti in aula anche le parti civili.
La Corte d’Appello di Caltanissetta ha quindi accolto integralmente l’appello proposto dalla difesa del responsabile civile, annullando la condanna al risarcimento danni in favore delle associazioni Rete l’Abuso e Co.Tu.Le.Vi. disposta dalla sentenza di primo grado, che aveva già escluso ogni obbligo risarcitorio per Messina Antonio ed i suoi genitori.

“Abbiamo sempre detto – ha dichiarato Gabriele Cantaro, difensore della Curia – fin dalla prima udienza di questo processo che la Curia non è una personalità giuridica ma si è andati avanti lo stesso. Il risultato è che i giudici della Corte d’Appello hanno accolto il nostro ricorso. Inoltre, abbiamo sempre sostenuto che non poteva esserci culpa in vigilando (la responsabilità relativa alla mancata o insufficiente sorveglianza di persone ndr) del vescovo in quanto i fatti riguardano la sfera personale e privata di un sacerdote. I fatti addebitati a Rugolo – ha sottolineato l’avvocato Cantaro – non riguardano l’esercizio del suo sacerdozio ma i rapporti personali che intratteneva nella vita privata”.