Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Lunedì della I settimana del Tempo Ordinario
Letture: Eb 1,1-6 Sal 96 Mc 1,14-20
Riflessione biblica
“Subito, lasciate le reti, lo seguirono” (Mc 1,14-20). Gesù chiama, i discepoli seguono con prontezza l’invito del loro maestro: “Convertitevi e credete al Vangelo”. Convertirsi: non è un vago sentimento di pentimento, ma coinvolgimento della mente e del cuore nel progetto di amore di Dio: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). È avere consapevolezza che “il regno di Dio è vicino” ed è il principio ispiratore del mio pensare, agire e sentire. Regna nella mia mente con la sua parola di verità: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli” (Gv 8,31); regna nel mio cuore: “Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3,17-19); regna nella mia esistenza e mi fa agire da figlio di Dio: “non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio” (Gal 4,7). Perché ciò avvenga, bisogna “credere nel Vangelo, potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede: in esso si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede” (Rom 1,16-17). È accogliere Gesù, improntando la nostra vita quotidiana al Vangelo e facendolo agire nelle nostre molteplici decisioni giornaliere: “qualunque cosa fate, in parole e in opere, tutto fate nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre” (Col 3.17).
Lettura esistenziale
“Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo»” (Mc 1,14s). Dopo l’arresto di Giovanni, Gesù inizia il ministero della predicazione annunciando che il regno di Dio è vicino ed esortando alla conversione. Convertirsi significa voltare le spalle al peccato e agli idoli, per orientare il cuore verso Dio. Questo profondo cambiamento di rotta non si compie spinti dal timore di ricevere un castigo, ma perché si è scoperto qualcosa di bello che attrae. Per questo, Gesù annuncia prima la vicinanza del Regno e poi invita alla conversione che ci fa passare dal peccato alla fede nel Vangelo. Il brano evangelico prosegue raccontando la chiamata dei primi discepoli; chiamata che avviene nell’umile quotidiano. Gesù vede Simone e Andrea mentre gettano le reti: niente di più normale. Eppure, è in quel momento così feriale che li chiama alla sua sequela. Sono molto interessanti le parole con cui Gesù rivela lo scopo di questo andare dietro a lui: «vi farò diventare pescatori di uomini». Non saranno i discepoli a diventare pescatori di uomini, ma Gesù li farà diventare tali: seguire il Signore significa, quindi, permettergli di agire nella nostra vita, lasciarsi plasmare da lui, lasciarlo fare. Perché questo si realizzi è necessario essere disposti a «lasciare le reti, il padre e i garzoni», cioè a lasciare ciò a cui siamo legati in modo disordinato. Non possiamo seguire il Signore se non mettiamo Lui al primo posto e al centro della nostra vita.