C’è un’inchiesta della Procura di Palermo su una maxi fornitura di mascherine anti Covid. Quelle indossate in Sicilia, durante una delicata fase di contrasto al virus, non sarebbero state a norma.
Si tratta una delle tante indagini aperte dalla magistratura sulla stagione della pandemia e la gestione delle risorse per affrontarla. I pubblici ministeri lavorano in gran segreto, ma qualcosa trapela. Per forza di cose.
Com’è avvenuto il blitz che ha portato all’arresto del funzionario della Protezione civile regionale Luigi De Luca e dell’imprenditore Sebastiano Grillo. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono intervenuti dopo avere registrato il passaggio di denaro. La Protezione civile è stata il braccio operativo del governo nella fase più acuta della pandemia.
La verità è che la sanità al tempo del Covid è un pentolone che ribolle. L’ultima novità è l’inchiesta sulle forniture di mascherine. Gli indagati sono cinque: il gelese Emanuele Mezzasalma, Carmelo Grassia di Troina e Alfio Drago di Acireale, i palermitani Luigi De Luca e Ugo Savettiere.
La guardia di finanza ha analizzato le banche dati ed è emerso “un alert sulle capacità economiche della Cinecittà”. Il vero dominus della società sarebbe Nunzio Adesini (arrestato a novembre 2021 con l’accusa di avere corrotto funzionari del Genio Civile di Catania).Nel corso delle stesse indagini “si è giunti a dubitare della correttezza delle forniture di mascherine svolte da un altro appaltatore, la società Keywell dell’indagato Grassia”. Nei mesi scorsi i finanzieri hanno fatto delle perquisizioni. Poi hanno incrociato alcune intercettazioni con i messaggi contenute nelle chat tra il funzionario della Protezione civile e diversi imprenditori. Così come sono stati incrociati i dati emersi a Palermo con quelli di altre indagini in giro per l’Italia. Il Covid ha portato morte, dolore e paura. Per alcuni sarebbe stata una grande occasione di lucro.
(Fonte LiveSicilia – Riccardo Lo Verso)