• 8 Febbraio 2025 21:06

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Dagli studi all’Alberghiero a religiosa, l’impegno di suor Serena a Mazara 2

«La vocazione? Come una barca che prende il largo, con la speranza che il Signore non si addormenti…». Sorride suor Serena Rezzola, 37 anni, mentre guarda dalla finestra la palazzina fatiscente di fronte la casa dove vive con altre due consorelle nel quartiere Mazara Due. Lunghe pareti di cemento scrostato, silenzio, occhi che sbirciano da dietro le finestre e dentro le case spesso tanti drammi. Il quartiere di Mazara Due è quello dove suor Serena dell’Istituto delle Suore della Misericordia, originaria della provincia di Brescia, è arrivata nel settembre 2022: qui, nel lembo sud occidentale della Sicilia, in un quartiere dove la presenza delle tre suore è testimonianza di vicinanza e aiuto. Il loro carisma è quello di aiutare i più bisognosi, gli ammalati e gli anziani. «Se riguardo indietro posso dire che la mia vocazione ha iniziato a muovere i primi passi già quando frequentavo il secondo anno dell’Alberghiero – racconta – frequentavo il catechismo ed ero una dei pochi che andavo a messa la domenica, già allora per questo i miei compagni mi appellavano “suora”

Gli inverni tra i banchi e le stagioni estive come cameriera, una vita normale con gli amici. «Poi un giorno una conoscente mi disse: “perché non dedichi un anno agli altri?”. Quella domanda dentro di me accese qualcosa e così lo chiamai e mi feci mettere in contatto con la Caritas di Verona per fare l’esperienza del Servizio civile». Tutto è iniziato da lì per suor Serena. Quell’anno vissuto con altre otto ragazze che facevano vita comunitaria, l’esperienza in una casa di anziani disabili e le preghiere presso la casa di formazione dell’Istituto delle Suore della Misericordia. «Al termine del Servizio civile mi sono trovata davanti a un bivio: o tornare a fare la cameriera oppure l’operatrice socio-sanitaria». Suor Serena ha scelto la seconda via. Il tirocinio a Santa Caterina, poi all’ospedale Borgo Trento e al Centro Cerris. A 27 anni l’ingresso in Istituto il 14 ottobre 2014. «Nessuno si aspettava questa scelta – racconta – ricordo che quando lo dissi a mia mamma per due giorni non mi parlò. Poi ne parlai con mio fratello Giorgio e lo dissi pure a lui». Quel cammino l’ha portata nel 2019 alla prima professione, poi l’esperienza a Pescara in una casa di riposo gestita dal suo Istituto dove ha vissuto il periodo del Covid.

«È stato un tempo che ci ha messo tutti alla prova – dice suor Serena – c’è stato un istante che avrei voluto mollare tutto, vedevo portare via in ambulanza anziani e non li ho visti mai più tornare. Una prova dura sia dal punto di vista fisico che emotivo». Dopo un altro anno e mezzo a Verona, suor Serena è arrivata a Mazara del Vallo dove oggi vive con le sue consorelle suor Chiara e suor Rosa Carmen. «Qui facciamo i conti con un quartiere in perenne cambiamento – dice suor Serena – aiutiamo i ragazzi col doposcuola, facciamo il catechismo e tentiamo di coinvolgere gli anziani del quartiere. Qui scontiamo la mancanza di volontari e il nostro obiettivo è coinvolgere i ragazzi in attività ricreative, è difficile ma non ci arrendiamo». Alla casa delle suore in un immobile del Comune che doveva essere la biblioteca per Mazara Due, bussa chi ha bisogno: «Qui vengono per la spesa ma anche per una bombola del gas che non possono comprare», dice suor Serena, che nel novembre scorso ha fatto la professione perpetua.

(Fonte: diocesimazara.eu -Max Firreri)