• 24 Giugno 2025 0:43

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Fra Giuseppe Maggiore

VI domenica di Pasqua 

Letture:  At 15,1-2.22-29; Sal 66; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

preghiera-300x169 Dio cerca casaIl Vangelo inizia “in quel tempo“, il tempo dell’ultima cena, quando avvisa i suoi discepoli che li lascerà, Giuda esce dal cenacolo per tradirlo e Gesù da istruzioni sulla vita. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola” Gesù non obbliga nessuno. Quel “Se” scava la coscienza di ognuno, ci interroga che tipo di relazione abbiamo con il Signore, se veramente ascolto la sua Parola o mi perdo in parole vuote e sterili.

Gesù cerca piuttosto il coinvolgimento personale. Desidera che innanzitutto lo ami e poi osservi ciò che ti dice. Noi invece partiamo dalle regole, dai precetti, dalle norme e non testimoniamo che la fede in Gesù è semplicemente una relazione d’amore, che è espressa nella coabitazione con il Signore e il Padre: “noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Che meraviglia! Io, tu, noi con le nostre debolezze, fragilità e incoerenze diventiamo dimora di Dio. Ma ci pensate? Il Padre assieme al Figlio e lo Spirito abitano in noi. Dipende solo da noi, dal nostro amore nei suoi confronti. San Giovanni nell’ Apocalisse dice “Ascoltate, io sto alla porta e busso. Se uno mi sente e mi apre, io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e lui con me”. (Ap 3,20)

poverta-indifferenza-300x130 Dio cerca casaIl nostro Dio è un senza fissa dimora e  cerca casa, la cerca in te, chiede ad ognuno di noi di stabilizzarsi in chi è pronto ad aprire la porta del cuore. Ed è proprio lo Spirito Santo che ci ricorda la Parola di Gesù. Quella Parola che si è fa quotidianamente carne. Parola che non va solamente ascoltata, ma va guardata in faccia perché ha un volto. Il volto della sofferenza, della guerra, dell’ingiustizia, che rifiutiamo di guardare per non accogliere e non amare perché preferiamo “custodire” i nostri interessi, le nostre aspirazioni, i nostri egoismi: “Qualunque cosa avete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me”.

Gesù ci insegna che abitare insieme è per condividere la vita, la quotidianità, la confidenza, i desideri, i sogni: questo è il significato di ogni convivenza umana, ed è questo che vuole Lui.

guerra-e1738361923135-300x219 Dio cerca casa“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. Gesù regala una certezza, non un augurio; dice che la pace è già qui, è nelle mani e nel cuore: vi do la mia pace, ma non come fa il mondo. È Lui stesso la Pace. Pace è dimorare nel suo amore, è avere i suoi stessi sentimenti. Ermes Ronchi nel suo commento al Vangelo di questa domenica scrive: “La pace che non si compra e non si vende; dono che diventa conquista con un artigianato paziente. Come? Respingendo i tre maledetti verbi della guerra: prendere, depredare e impossessarsi anche di ciò che non è tuo; salire, cercare prestigio e grandezza, essere il più grande; dominare, la seduzione e la prostituzione del potere”. Pare che la Pace abbia perso il significato autentico, da essere equivocato, confuso con tanti, troppi desideri di tranquillità, questa non è pace, ma disinteresse e omertà.

Voglio concludere con le parole di San Francesco di Assisi: “Sempre costruiamo in noi una casa e una dimora permanente a Lui, che è il Signore Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, e che dice: «Vigilate dunque e pregate in ogni tempo, affinché possiate sfuggire tutti i mali che accadranno e stare davanti al Figlio dell’uomo. E quando vi mettete a pregare, dite: Padre nostro che sei nei cieli. E adoriamolo con cuore puro, poiché bisogna sempre pregare senza stancarsi mai; infatti il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e bisogna che quelli che lo adorano, lo adorino in spirito e verità”. (Regola non bollata)