Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Lunedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Letture: Ap 14,1-3.4-5 Sal 23 Lc 21,1-4
Riflessione biblica
“Tutti costoro hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere” (Lc 21,1-4). Il contrasto è forte: offerte conspicue, che risuonano esteriormente come cembali sonori (1Cor 13,1), ma non hanno risonanza nel cuore del Signore; due spiccioli, senza alcuna risonanza esteriore, ma sanno di amore e rimbombano forte nel cuore di Gesù. Non l’apparenza dei gesti che conta, ma l’amore che dà senso alla vita e al nostro agire. Non conta pregare molto, con preghiere sofisticate, ma pregare con amore, devozione e incessantemente per lodare e ringraziare Dio per i benefici ricevuti: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente; quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,5-7). Non conta fare digiuni e astinenze: “quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano” (Mt 6,16), ma il digiuno “consiste nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo?” (Is 58,7). Non basta fare molte opere di misericordia corporali e spirituali che ci fanno sentire a posto con la coscienza, ciò che conta è l’amore che usa misericordia verso il fratello che sbaglia, il pregare per coloro che si ostinano nell’ingiustizia: “Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rom 12,14-21). Le applicazioni sono tante, ma l’amore è uno e deve sempre trionfare nel nostro cuore e nel nostro agire.
Lettura esistenziale
“Gesù, alzati gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una povera vedova, che vi gettava due monetine” (Lc 21, 1-2). La vedova offre a Dio il necessario che ha per vivere, non il superfluo. La vedova sa bene che ciò che lei dona è minimo, irrisorio in confronto alle cospicue offerte che venivano versate al tesoro del Tempio, così come noi sappiamo che il nostro agire, seguendo la logica del Vangelo, è poca cosa. Madre Teresa di Calcutta sapeva perfettamente che la sua vita e il suo operato non erano che una goccia d’acqua pulita versata nell’oceano del mondo, ma al contempo era consapevole del fatto che se mancava quella goccia, l’oceano ne sarebbe stato impoverito. Come la vedova del Vangelo, viviamo nel dono di noi stessi, del nostro sorriso, della nostra serenità, certi che Dio sorride benevolo nel vedere i suoi figli sfidarlo a gare di generosità. Gettiamo la nostra giornata nel Cuore di Dio, tesoro prezioso, perché Egli apprezza e non dimentica anche il più piccolo gesto di attenzione e di tenerezza compiuto per amore Suo e dei fratelli.