• 6 Maggio 2024 5:57

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Giuseppe Di Fatta

XXII domenica del Tempo Ordinario (anno B)

Letture: Dt 4,1-2.6-8; Sal 14; Giac 1,17-18.21-22.27;  Mc 7,1-8.14-15.21-23

Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi!

In questa 22° domenica riprendiamo ad ascoltare il Vangelo di Marco.

I farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti. Con una dettagliata descrizione di particolari, il Vangelo ci racconta le abitudini dei farisei e in genere di tutti gli ebrei, sulle norme igieniche che dovevano osservare prima di mettersi a tavola per mangiare. Erano molto scrupolosi nell’osservare queste leggi, che non avevano valore solo di buona educazione, ma venivano fatte passare come norme religiose.

vangelo-300x198 Donaci Signore un cuore nuovoAvendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?» Gesù viene interrogato, e indirettamente contestato, per il fatto che i suoi discepoli non si comportano secondo questa tradizione. In realtà anche Gesù si comportava così, ma loro, con molta diplomazia, si guardano bene dall’attaccare polemicamente il maestro.

Egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».farisei-1-300x149 Donaci Signore un cuore nuovo Citando il profeta Isaia, Gesù li rimprovera chiamandoli ipocriti. Occorre stare bene attenti ad avere un rapporto corretto con Dio e con i fratelli. Il rischio che anche noi possiamo correre è quello di fermarci alla sola pratica esteriore degli atti religiosi, compiere cioè delle opere cristiane come la preghiera, la partecipazione a Messa o gesti di carità, ma solo per pura formalità, per abitudine o per un freddo senso del dovere, mentre il cuore è lontano da Dio! Oggi questo insegnamento di Gesù è quanto mai attuale. Pensate per esempio a chi partecipa a un funerale o a un matrimonio solo per fare gli auguri o le condoglianze, ma in realtà non prega né per gli sposi, né per il defunto. Pensate anche a chi partecipa a tutti i primi venerdì del mese, compie scrupolosamente i tridui e le novene di certe devozioni, partecipa alla processione del santo patrono, ma poi non va messa la domenica, non si confessa mai ed è bisticciato con mezzo mondo.

Chiamata la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva ai suoi discepoli: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».gesu-20-300x169 Donaci Signore un cuore nuovo Davanti al tipo di religiosità che insegnavano scribi e farisei, tutta basata sulle opere esterne e su gesti religiosi da compiere meccanicamente, Gesù riporta la nostra attenzione all’interiorità dell’uomo, alle motivazioni che lo spingono a compiere gesti buoni, alle intenzioni che danno valore a quel che facciamo. Il Signore ci dice che non sono le cose esterne che possono contaminare la nostra spiritualità, ma è dal nostro cuore che possono nascere tutte le realtà negative che fanno male a noi e al prossimo. Il Vangelo qui non lo dice, ma noi sappiamo che anche il bene può nascere dal nostro cuore, perché il Signore ci ha tolto il cuore di pietra e ci ha dato un cuore di carne; ha posto dentro di noi uno spirito nuovo, lo Spirito Santo, capace di suggerirci il bene da compiere, dandoci la forza di realizzarlo.

È sul nostro cuore allora che bisogna puntare: chiedere insistentemente di purificarlo, guarirlo, amarlo, salvarlo… DONACI, SIGNORE, UN CUORE NUOVO, perchè diventi ogni giorno sempre più capace di compiere il bene, per piacere a Te. Una santa e serena domenica a voi.