• 28 Aprile 2024 21:52

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

l “Memorial Rosario Livatino – Antonino Saetta – Gaetano Costa”, giunto alla XXVII edizione, quest’anno è stato celebrato nella città di Enna, all’auditorium “Falcone – Borsellino” del Palazzo di Giustizia. L’evento è dedicato al riconoscimento dell’impegno sociale e di chi contribuisce con coraggio nella lotta alla mafia. Alla cerimonia ha preso parte anche l’Arcivescovo di Catania Mons. Luigi Renna, del quale si riporta il suo intervento:

don-tonino-bello-225x300 Enna, Memorial Livatino: Don Tonino Bello e il contrasto alla criminalità organizzataL’azione pastorale di Don Tonino Bello si colloca, in quanto Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi e Presidente nazionale di Pax Christi, in un periodo di ascesa della criminalità organizzata in Puglia, tra gli anni 80 e 90. Pare che la Sacra Corona Unita sia nata nel carcere di Bari, dove alcuni detenuti per reati di mafia e camorra, “fiutando” gli affari che potevano essere realizzati soprattutto lungo le coste pugliesi, si unirono nel sodalizio criminale.

Il fatto più eclatante di criminalità davanti al quale si trovò fu l’omicidio di Giovanni Carnicella a Molfetta, ma la sua sensibilità per il problema mafioso assunse uno stile pastorale fatto di coinvolgimento sul dibattito che in alcune regioni italiane era già molto avanti. Infatti Don Tonino invitò Nando dalla Chiesa a presentare il suo libro “Delitto imperfetto”, così come anche fu invitato a Molfetta Danilo dolci e infine il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, per analizzare e discutere del suo operato nel capoluogo siciliano. Al convegno che si tenne a Cosenza il 30 aprile 1992 sul tema “Presenza della Chiesa e lotta alla mafia”, egli inviò il messaggio “La profezia oltre la mafia”.

Nel clima in cui prendeva forma la criminalità organizzata pugliese, desiderosa di entrare a far parte della Nuova Camorra Organizzata, e riunitasi a Lucerna nel gennaio 1979 con esponenti della ‘Ndrangheta e Cosa Nostra, la Chiesa pugliese sentiva ancora molto lontana la problematica, anche se una delle voci più attente alla dimensione sociale, era quella del Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, Monsignor Michele Mincuzzi.

Don Tonino Bello non rimase “chiuso” nel nella penisola salentina, né in una Puglia che non si era ancora accorta del fenomeno mafioso che covava nel suo grembo, ma, grazie anche al Movimento “Pax Christi” di cui era Presidente, intervenne con la sua parola efficace e profetica sulle tematiche della criminalità. Cita una frase di Théophile Gautier: “Se vuoi essere universale, parlami del tuo villaggio”, ed egli unisce quell’attenzione al “globale” che non trascura il “locale”.

(Fonte: Prospettive)