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Enrico Letta, la proposta: tassare i grossi patrimoni per aiutare i giovani

Diilsycomoro

Mag 24, 2021

di Salvatore Di Bartolo –  Enrico Letta non demorde e decide di continuare a portare avanti la sua idea di un’imponente politica di redistribuzione in favore dei giovani della cosiddetta “generazione Covid” da finanziare con un aumento della tassa di successione sulle eredità milionarie. La proposta del segretario del Pd, elaborata dagli economisti dem Chiara Gribaudo e Antonio Misiani, con la supervisione dei due vice segretari Irene Tinagli e Peppe Provenzano, prevede l’assegnazione di una dote di 10mila euro alla metà dei 18enni italiani con una revisione in senso progressivo delle aliquote su successioni e donazioni superiori a 5 milioni.

L’aliquota di tassazione sulle successioni per i patrimoni superiori ai 5 milioni di euro, in Italia, è attualmente tra le più basse d’Europa, ovvero il 4%. In Germania è invece al 30%, in Spagna al 34%, in Gran Bretagna il 40%, ed in Francia addirittura il 45%. L’idea di Enrico Letta, parte da due assunti di base più che legittimi, ovvero quello di guardare ai giovani, oggi senza ombra di dubbio i più penalizzati in assoluto, e quello di cercare di riequilibrare la tassazione sulle successioni nel tentativo di limare la sempre più ampia distanza tra chi ha tanto e chi non ha. Purtuttavia, alcuni punti della proposta Dem meriterebbero una rivisitazione, soprattutto per quanto concerne la sfera applicativa ed il rispetto del principio di progressività. Una proposta da cui la segreteria del Pd potrebbe trarre più di uno spunto, potrebbe ad esempio essere quella avanzata nel 2019 dalla Fondazione Italia Sociale. Si tratta sostanzialmente di una misura di facile attuazione che potrebbe contribuire a ristabilire una maggiore uguaglianza di opportunità. Detta proposta, prevede infatti che l’imposta di successione possa essere aumentata, solo nel caso di gradi di parentela più distanti (dal terzo in poi), fino a raggiungere un’aliquota massima del 50%.

Nel caso poi i lasciti siano destinati per finalità sociali, l’aliquota applicata sarebbe invece quella minima. Basterebbe una maggiore progressività ed un intervento sui trasferimenti a soggetti con legami di parentela più deboli per aumentare di due o tre volte le risorse da rimettere in circolo nel Paese. Una stima, quella prevista dallo studio di Fondazione Italia Sociale, di 250-300 miliardi di cui potrebbe beneficiare la collettività, e quindi in primis le giovani generazioni, il cui futuro appare oggi sempre più incerto.