• 3 Maggio 2024 6:12

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Don Ciro Lo Cicero

XIV domenica del Tempo Ordinario

Letture: Is 66,10-14; Sal 65; Gal 6,14-18; Lc 10,1-12.17-20

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

parola-300x167 Evangelizzatori evangelizzatiOgni cristiano, in quanto battezzato, è un missionario al servizio del Vangelo. Tutti, quindi, abbiamo il dovere di diffondere il Vangelo di Gesù e di annunciare ovunque la presenza del Regno di Dio. Non dimentichiamo però che la missione non dipende dalla nostra bravura o dai nostri ansiosi e impeccabili piani pastorali, ma da uno solo, che ne è il primo responsabile: il Padre “Signore della messe”. E’ il Padre l’unico Salvatore e Signore. E’ lui a suscitare gli annunciatori del regno. Noi siamo soltanto degli strumenti nelle sue mani, degli operai nella sua vigna.

«Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali…». (v.3)vacazione-vangelo-300x200 Evangelizzatori evangelizzati

Gesù delinea, ancora una volta, lo stile povero del discepolo. Sembra esserci un collegamento con la parola ascoltata domenica scorsa circa le tre condizioni per la sequela: condividere i disagi della sua povertà, distaccarsi radicalmente dalle cose, perfino dalle persone più care e coltivare la costanza.

«Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». (v.20)

I doni di Dio non possono essere motivo di esaltazione o di prestigio personale, ma solo di gratitudine allo Spirito che li dispensa a chi vuole e come vuole.

poveri-300x200 Evangelizzatori evangelizzatiMi domando:

  • Io mi sento attivamente impegnato in questa missione?
  • Qual è il mio campo di missione?
  • In che modo evangelizzo?

 Oggi, più che predicare, è necessario testimoniare Gesù.

Chiediamo al Signore i doni della carità, della pazienza, dell’umiltà, e sforziamoci di incarnarli nella nostra vita, sarà questa per il mondo la predica più efficace.