• 7 Ottobre 2024 7:19

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Fabio Rizza e le sue allieve: la storia e la diffusione dell’arpa in Sicilia

A partire dalle location più suggestive del ragusano e tra le pietre delle cave d’Ispica, le melodie celtiche dell’arpa suscitano sempre maggiore curiosità al pubblico. A promuovere le note di uno strumento dal suono particolare e unico nel suo genere sono dei musicisti animati da una smisurata passione per lo strumento “pizzicato” originario dei paesi nord europei (come la Scozia), che, fino a qualche anno fa era poco diffuso, ma che, grazie anche alla sua versatilità, sta diventando sempre più conosciuto, utilizzato ed ascoltato.

A studiare l’arpa (quella classica), occupandosi da diversi anni anche della sua diffusione nel sud est siciliano, è il maestro modicano Fabio Rizza, 37 anni, per gli amici Fauno, che proprio in questo periodo è stato impegnato in vari concerti e appuntamenti musicali. L’ultimo, dalle atmosfere davvero magiche, lo ha visto esibirsi in provincia di Ragusa, all’interno di una splendida cornice naturalistica, insieme a delle sue allieve, la concittadina Francesca Caschetto, l’arpista di Canicattini Bagni Lucia Basile e Alessandra Interlandi di Chiaramonte Gulfi: le musiche proposte al pubblico dal quartetto “Corde di luna” sono legate essenzialmente al repertorio classico, celtico ma anche sudamericano con vari autori contemporanei.

“In Sicilia, nel recente passato, – spiega il maestro modicano a proposito della diffusione dell’arpa nell’Isola – i principali poli di formazione sono stati Catania e Palermo, poi, a seguire, Messina. Si tratta di uno strumento dispendioso dal punto di vista non soltanto economico ma anche di energie, dato il peso elevato da trasportare. Nonostante ciò negli ultimi anni, grazie all’arpa celtica folkloristica, più piccola e molto utilizzata anche per lo studio di quella classica, abbiamo assistito ad una grande crescita. Senza dimenticare l’arpa elettrica, che, dal punto di vista prettamente sperimentale, permette di modificare il suono grazie a dei particolari effetti”.

A proposito della sua formazione, il maestro, nato a Modica, nel ragusano, da una famiglia di musicisti, spiega di aver deciso d’intraprendere il percorso di studi dell’arpa in Sicilia, a 17 anni. “Avendo tuttavia avuto poca possibilità di confronto, poi sono andato a Parma”. È qui che ha ottenuto la laurea specialistica in arpa col massimo dei voti in un recital dedicato al periodo impressionista. Al di là dei premi e dei riconoscimenti, ma anche dei numerosi concerti a cui ha preso parte da solista e in ensemble, per citarne alcuni quello in Giappone alla “Yamaha hall” di Ginza e quello in Lettonia con l’orchestra sinfonica di Liepaja, Fabio Rizza ha contribuito (e continua a farlo) alla diffusione dell’arpa grazie all’attività dell’accademia di musica e arte “Salzedo”, attraverso cui, oltre a tenere dei corsi, si occupa di formazione dei docenti sulla didattica della musica.

ARPA-2 Fabio Rizza e le sue allieve: la storia e la diffusione dell’arpa in Sicilia
Il maestro Fabio Rizza

L’arpaterapia e i suoi numerosi benefici per l’organismo secondo Lucia Basile

Un altro importante campo d’applicazione dello strumento è l’arpaterapia, che solo recentemente (a partire dagli anni ‘90) è stata sottoposta a dei protocolli scientifici che hanno contribuito alla sua diffusione. Si tratta di un’arte antichissima, che oggi viene utilizzata in numerosi ambiti, non solo a beneficio dei bambini e degli anziani. La capacità di risonanza e delle vibrazioni legate al suono si inseriscono perfettamente nella gestione dello stress e nella riduzione dell’ansia, oltre che dell’ossigenazione del sangue. Del resto chi si avvicina a questo mondo lo fa prevalentemente per cercare e trovare un’esperienza d’ascolto profondo, in grado di coinvolgere non soltanto l’udito ma tutto il corpo nella sua essenza.

Di questo, grazie alla sua esperienza legata a vari anni di arpaterapia, ha parlato l’allieva canicattinese del maestro Rizza, Lucia Basile, che si sta ulteriormente specializzando nella disciplina grazie alla frequentazione di una scuola di tradizione americana che, tramite la “Infinita musica onlus” di Silvia Maserati, le conferirà la Cmcp, ovvero la “clinical musicial certification program”. “L’intento di questa splendida disciplina, – tiene a sottolineare l’arpista canicattinese, che il prossimo 14 settembre si esibirà a Francofonte, nel catanese, insieme a Francesca Caschetto in un evento legato proprio a questo tema – è anche quello di aiutare la guarigione ed il ripristino dell’omeostasi del corpo umano”.

(fonte: besicilymag.it – Marco Petrolito)