• 2 Maggio 2024 1:52

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Giuseppe Di Fatta

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Letture: Sap 7,7-11; Sal 89; Eb 4,12-13;  Mc 10,17-30

Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi!

Ascoltiamo una parte del Vangelo secondo Marco in questa 28° domenica del tempo ordinario.

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». È il famoso episodio dell’uomo ricco che pone a Gesù una domanda importante e determinante la vita di fede: riconoscendo come essenziale ricevere in dono la vita eterna, chiede cosa bisogna fare per ereditarla.

parola-1-300x186 Fissò lo sguardo su di lui e lo amòGesù gli disse: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». La risposta di Gesù è semplice e puntuale: lo rimanda all’osservanza della legge di Dio, ai suoi comandamenti e quindi all’ascolto della sua Parola. È interessante notare come Gesù non elenca tutti e dieci i comandamenti, ma si sofferma esclusivamente, con qualche aggiunta, su quelli che riguardano il prossimo. S. Paolo infatti dirà: Chi ama il fratello, ha adempiuto la legge. (Rm 13,8)

Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». La risposta dell’uomo è una tacita confessione di ricerca spirituale, di desiderio di qualcosa in più, convinto che quanto ha fatto fino ad ora non gli basta. E questo fa scattare in Gesù un sentimento di simpatia e la proposta di una vita più radicale per diventare suo discepolo. Lo sguardo d’amore di Gesù è il centro del racconto. E se ci riflettiamo bene, in fondo, le nostre scelte positive o negative, dipendono dal lasciarci coinvolgere da questo sguardo o dal rifiutarlo!

frati-itineranza-300x169 Fissò lo sguardo su di lui e lo amòMa a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. I desideri del cuore sono una parte importante della nostra vita, ma da soli non bastano. Se vogliamo realizzarli dobbiamo mettere in pratica quelle azioni che li rendono possibili. Accettando anche che per fare delle scelte, bisogna rinunciare a qualcos’altro. Se sono un prete, un frate o una suora non posso pensare al matrimonio. Se sono sposato non posso pensare ad altri uomini o ad altre donne. Se sono troppo ricco, non solo di beni materiali ma soprattutto di me stesso, mi verrà difficile amare gli altri e mettermi a loro disposizione, perché troppo concentrato su quello che ho e su quello che sono. L’amara conclusione è la tristezza del cuore.

Gesu-3-300x117 Fissò lo sguardo su di lui e lo amòGesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Il cammello e la cruna dell’ago! Un proverbio diventato così famoso che è conosciuto anche da chi non legge il Vangelo. Crescere nel cammino della fede, aderire sempre più alla Parola di Dio e al suo progetto su di noi è come un blocco di marmo senza forma, che l’artista ispirato comincia a modellare a colpi di scalpello per realizzare il suo capolavoro. Deve eliminare tutti i pezzi superflui e inutili, per permettere all’opera d’arte di venir fuori in tutta la sua bellezza. La povertà evangelica che Gesù ci presenta come necessaria per diventare suoi discepoli, altro non è che un processo di liberazione dalle tante cose superflue della vita che crediamo importanti, per riconoscere ciò che veramente vale. Chi fa questa esperienza, sperimenta una grande gioia. Il padre San Francesco, da poco festeggiato, ne è un fulgido esempio. In fondo possiamo dire che è proprio lui il giovane ricco che, sentendosi guardare con amore da Cristo, ha lasciato tutti i suoi averi e lo ha seguito in povertà e letizia. E dopo 1.200 anni ha risposto positivamente alla proposta del Vangelo. D’altronde per il Signore mille anni sono come il giorno di ieri che è passato! Preghiamo reciprocamente affinché ognuno di noi possa rispondere generosamente alle esigenze dell’amore vero.

Auguro a tutti una santa e serena domenica.

Il Signore vi benedica!