• 4 Maggio 2024 16:07

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Fratel Biagio, il ricordo affettuoso dei Vescovi di Sicilia

Non solo sulle testate giornalistiche e attraverso i mezzi di comunicazione, ma, momento dopo momento, si moltiplicano i messaggi e le immagini che raccontano chi è stato Biagio Conte, ma anche cosa ha significato averlo avuto in questo mondo e in questa Chiesa e averlo incontrato.

Di seguito alcuni dei messaggi dei vescovi di Sicilia, le parole di annuncio di quanto avvenuto, il loro ricordo grato e affettuoso, le loro intenzioni di preghiera.

ACIREALE. Mons. Antonino Raspanti, vescovo, presidente della Conferenza episcopale siciliana

La Chiesa di Sicilia piange la sua scomparsa ma è edificata dalla sua vita operosa e concreta donata agli ultimi e ai dimenticati. Ha vissuto il suo carisma di discepolo della carità alla sequela di Cristo, centro della sua esistenza e missione”.

MONREALE. Mons. Gualtiero Isacchi, arcivescovo

Carissimi, questa mattina il nostro Biagio Conte ha concluso il suo pellegrinaggio terreno ed ha raggiunto la meta alla quale tendeva. Uniamoci in preghiera perché il Signore _povero_ che lui ha accolto sulla terra ora lo ricompensi per il suo fedele servizio. Sicuri che Biagio continuerà a pregare per noi e per tutta la Chiesa continuiamo il nostro cammino nella fede. Gualtiero Isacchi

PALERMO. Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo

“Oggi il Signore chiama la nostra Chiesa che è in Palermo – chiama ciascuno di noi – a raccogliere il testimone di un esempio così fulgido. La sua vita, segno per l’intera città degli uomini, manifesta la fede in Dio alimentata dal Vangelo, la speranza vissuta nella radicale  povertà e la carità senza limiti che contribuisce alla trasfigurazione della convivenza umana a partire dai più poveri. L’opera di fratel Biagio, incoraggiata e confermata dalla visita di Papa Francesco, manifesta il volto della Chiesa povera e dei poveri. L’Arcivescovo si stringe affettuosamente ai genitori e ai familiari di fratel Biagio ed esorta a offrire preghiere di suffragio e a porre gesti concreti di carità, di riconciliazione e di pace”.

Mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale

Ho incontrato per la prima volta Biagio Conte a Palermo nel 2003 in occasione della marcia della pace  quando era su una sedia a rotelle e lo rincontrato decine di altre volte. Nell’estate del 2014 l’ho incontrato a Rimini al Meeting dell’amicizia dei popoli dopo la grazia della sua guarigione a Lourdes che lo ha rimesso in piedi . Da allora ha intrapreso molti viaggi a piedi portando la Croce come pellegrino di speranza  per l’Italia e  l’Europa. Durante il mio episcopato a Monreale lo incontravo puntualmente  a Tagliavia in occasione della festa della trebbiatura nei terreni dati in comodato gratuito alla Missione Speranza e Carità  da parte della Arcidiocesi già da mons. Salvatore  Di Cristina.  Spesso si rifugiata in solitudine nel Santuario della Madonna delle Croci sopra Monreale e puntualmente veniva a trovarmi o mi mandava dei messaggi. La sua dedizione ai poveri scaturiva da una vita spirituale  fatta di preghiera di digiuno e di penitenza. In alcune circostanze era presente alle celebrazioni nella cattedrale di Monreale. Sono rimasto colpito di come parlava a tutti soprattutto ai giovani dando loro speranza e invitandoli a servirei poveri. Conservo delle lunge lettere scritte a mano che mi ha indirizzato. L’ho sentito più volte durante quest ultimi mesi e sono rimasto colpito della sua serenità pur nella sofferenza che ha affrontato in unione alla passione di Gesù Cristo  è che ha offerto per la Chiesa e la salvezza delle anime.

Card. Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo

Ho seguito per  dieci anni  fratello Biagio sin dagli inizi e primi sviluppi della sua prodigiosa missione di carità evangelica, animata dalla preghiera e alimentata dalla penitenza. Anche da lontano gli sono stato vicino spiritualmente conversando telefonicamente con lui  sino a pochi giorni fa e non finivo di  ingraziare il Signore per la crescita spirituale del suo servo fedele e per la fecondità inarrestabile della sua missione.In una omelia non ho avuto difficoltà a definirlo il San Francesco di Palermo. E ora non ho difficoltà a considerarlo con San Francesco nella  gloria del Signore che ha amato e servito con passione in migliaia di ultimi, suoi prediletti.

La celebrazione eucaristica per il funerale del Missionario palermitano sarà celebrata nella Cattedrale di Palermo martedì 17 gennaio alle ore 10,30