In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che si é celebrata oggi, la Comunità di Sant’Egidio di Catania invita tutti a partecipare alla liturgia “Morire di Speranza”, organizzata insieme all’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della diocesi di Catania con il coinvolgimento della Comunità srilankese e di altre realtà impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi. La celebrazione si é tenuta presso la Chiesa di Santa Chiara alle ore 19 e verranno ricordate le oltre 70mila persone morte dal 1990 a oggi nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. Negli ultimi cinque anni, tra coloro che sono morti e dispersi, oltre il 38% sono donne e bambini.
Negli ultimi due anni, in particolare, nonostante gli sbarchi siano diminuiti le morti sono percentualmente cresciute in relazione al numero degli arrivi, spiega una nota: “una tragedia dai costi umani elevatissimi che deve scuotere la coscienza dell’Europa e spingerla a ripristinare missioni di salvataggio in mare e aprire vie legali e sicure, sul modello dei corridoi umanitari”. Durante la Liturgia, che sarà presieduta da mons. Vincenzo Branchina, vicario generale della diocesi di Catania, verranno ricordati alcuni nomi di chi è scomparso e accese candele in loro memoria.