• 15 Maggio 2024 23:10

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della XV settimana del Tempo Ordinario

Letture: Is 7,1-9; Sal 47; Mt 11,20-24

Riflessione biblica

 “Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite” (Mt 11,20-24). L’invito di Gesù è perentorio: convertirsi. Non ci si può illudere e adagiarsi nel fatto che il Signore ci ha concesso tante grazie e tanti favori. Betsaida, patria di Pietro, Andrea, Filippo e nelle sue vicinanze Gesù operò la moltiplicazione dei pani (Mc 6,45), è scomparsa dalla storia; Corazin, famosa al tempo di Gesù per la sua sinagoga nera in pietra basaltica, è solo delle rovine; Cafarnao, la città di Gesù (Mt 4,13), è solo un sito archeologico per la sua splendida sinagoga, meta di turisti e pellegrini sulle orme di Gesù, che guarì il paralitico, l’emorroissa, la suocera di Pietro, risuscitò la figlia di Giairo e in essa tenne il discorso sull’Eucaristia di Gv 6,24-60. cieco-sordo-e-muto-300x200 Hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono...Non conta essere abitanti di città importanti o che hanno visto i miracoli di Gesù: ciò che conta è convertirsi e seguire Gesù per le vie della verità, della giustizia e dell’amore. Gesù parla più da profeta che da giudice, da Salvatore che invita alla salvezza. Bisogna, quindi, comprendere bene il messaggio di Gesù: non guardiamo alle rovine di quelle città, ma alla conversione del cuore che dobbiamo operare per ottenere la salvezza, togliamo di mezzo l’indifferenza e l’apatia e cerchiamo la comunione con Gesù e con il Padre e nella forza dello Spirito operare il bene per conseguire la vita eterna. Purtroppo, ci si può assuefare anche con le cose dello Spirito, a tal punto da divenirne indifferenti. E l’indifferenza è figlia dell’accidia: cancro dell’anima, che distrugge il nostro cammino di spiri-tualità e di fede. Chi ama non può essere indifferente: se Cristo è il nostro amore, non ci possiamo accontentare di una preghiera a fior di pelle, adagiarci su una fede che non opera la nostra conversione quotidiana, amare senza impegno concreto, sperare senza anelito e desiderio di Dio e di essere trasformati in lui e per lui in un amore che ci rende dono di amore per tutti. “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma lasciatevi trasformare per rinnovare la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). Lo Spirito Santo ci conceda di avere una cuore sapiente, per sapere vedere nella parola di Dio la via che conduce alla conversione, l’adesione piena agli insegnamenti di Gesù, nostra via, verità e vita, e di essere sempre in comunione con lui e con i fratelli, per formare “un solo corpo e un’anima sola” (At 4,32) 

Lettura esistenziale

gesu-15-300x138 Hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono...“Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite” (Mt 11, 20). Ci si può abituare ai prodigi compiuti dal Signore, così da non provarne più stupore e gratitudine. Così come si può essere o diventare insensibili e ciechi a tal punto da non accorgerci neppure delle meraviglie che quotidianamente il Signore opera nella nostra vita. Se ci pensiamo, la nostra giornata è piena di prodigi per i quali essere grati al Signore. Non è forse un miracolo di Dio ogni alba che sorge? Come pure un bimbo che nasce, un fiore che sboccia, un gesto di amore gratuito, il perdono che riceviamo da Dio e quello che doniamo al nostro prossimo.

Accorgersi dei prodigi che il Signore compie per noi, come segno del Suo amore, ci muove alla conversione. “Che cosa renderò al Signore per il bene che mi ha fatto?” (Sal 115, 12), si chiede il Salmista. Ecco da dove nasce la conversione del cuore, dal prendere coscienza di quanto siamo amati da Dio.

Per quali dei suoi prodigi vogliamo oggi ringraziare e benedire il Signore?