• 18 Febbraio 2025 17:36

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della I settimana del Tempo Ordinario

Letture: Eb 2,14-18   Sal 104   Mc 1,29-39

Riflessione biblica

“Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava” (Mc 1,29-39). Dettaglio importante per la vita spirituale: in mezzo ad un’intensa attività evangelizzatrice e taumaturgica, Gesù si ritira in disparte e inizia la sua giornata pregando. Preghiera, misericordia verso i malati, annuncio della “buona notizia”: tutto ha origine dalla intimità di Gesù con il suo Padre celeste, “dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui” (1Cor 8,6). Imitiamo Gesù e facciamo nostra questa bella preghiera della liturgia: “Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto: perché ogni nostra attività abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento”. Prima di buttarci nel traffico super impegnato del quotidiano, c’è bisogno di sintonizzarci con Dio nella preghiera nutrita dalla parola di Gesù, fonte del nostro pensare e agire. Più prevediamo una giornata piena e carica di tensioni, più abbiamo bisogno di trovare forza in colui che ci dà sostegno e grazia. Preghiera intensa, fiduciosa, che permette di affrontare i problemi con sapienza di amore. La preghiera ci dia animo ad operare con misericordia verso chi ha bisogno del nostro aiuto: “Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore” (Ef 4,32-5,2). Ispiri il nostro annuncio del Vangelo e sia testimonianza a Colui che è la fonte del nostro pensare, sentire ed agire. “Al mattino”: eleviamo il pensiero a Dio e prepariamoci ad affrontare le nostre attività in Gesù, con Gesù e per Gesù, e docili alle ispirazioni dello Spirito per compiere tutto con una profonda pace interiore.

Lettura esistenziale

“La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei” (Mc 1,30). Nel Vangelo odierno Marco presenta il resoconto della giornata-tipo di Gesù, una cronaca dettagliata delle sue fondamentali attività quotidiane: guarire, pregare, annunciare. La suocera di Simone era a letto con la febbre, e subito gli parlarono di lei. È bello questo preoccuparsi degli apostoli per i problemi e le sofferenze delle persone care, e metterne a parte Gesù, come si fa con gli amici. Non solo la gratuità, quindi, ma anche tutto ciò che occupa e preoccupa il cuore dell’uomo può e deve entrare, a pieno titolo, nel dialogo con Dio nella preghiera. Quante volte anche noi abbiamo desiderato e chiesto al Signore, per noi stessi o per il nostro prossimo, la guarigione, il conforto, la forza di portare i pesi della vita. Gesù ascolta e risponde: si avvicina, si accosta, va verso il dolore, non lo evita, non ha paura. E la prese per mano. Mano nella mano, come forza trasmessa a chi è stanco, come a dire “non sei più sola”, come un padre o una madre a dare fiducia al figlio bambino. Chi soffre chiede questo: di non essere abbandonato da chi gli vuole bene, di non essere lasciato solo a lottare contro il male. E la fece alzare. È il verbo della risurrezione. Gesù alza, eleva, fa risorgere la donna, la riaffida alla sua statura eretta, alla fierezza del fare, alla vita piena e al servizio: per stare bene l’uomo deve dare! La suocera di Pietro, toccata dalla grazia di Gesù, “subito si mise a servirli”. Anche noi, raggiunti dalla grazia della fede, siamo chiamati a fare lo stesso.