• 29 Aprile 2024 6:36

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della XXVIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Rm 4,13.16-18; Sal 104; Lc 12,8-12

Riflessione biblica

“A chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato” (Lc 12,8-12). Non è questione di “bestemmiare lo Spirito Santo”, ma di non seguire con docilità i suoi insegnamenti. Essere docili allo Spirito Santo è essenziale e decisivo. Disobbedire alla voce dello Spirito, indurendo il cuore nell’egoismo e nell’autoriferenzialità, equivale ad una “bestemmia”, perché non si riconosce la potenza dello Spirito nel guidarci nella via della santità e ci si chiude alla sua azione santificante indurendo il cuore fino a rifiutare la misericordia che Dio ci offre in Gesù. La presenza dello Spirito nella vita spirituale è essenziale: investe tutta la nostra esistenza quotidiana. Guida il nostro rapporto con Dio: “Che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, che grida: «Abbà! Padre!” (Gal 4,6). Solo nello Spirito, possiamo conoscere il progetto di amore di Dio per noi: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Cor 2,9-10). Solo attraverso l’azione dello Spirito possiamo conoscere Gesù e comprendere i suoi insegnamenti: “Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). Guidati dallo Spirito, operiamo nella carità e produciamo “il frutto dello Spirito, che è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22). Tutto ciò ci fa comprendere il motivo profondo perché “il peccato contro lo Spirito” non è perdonabile. È Lo Spirito che ci fa essere sempre in consonanza con Gesù, ci fa abbracciare la croce di Gesù e ci condurrà sempre vicino a Gesù. La resistenza allo Spirito è peccato imperdonabile: produce la durezza del cuore e l’impenitenza. Gesù, nella sua misericordia, ci liberi da tale indurimento e ci conceda un cuore umile e docile.

Lettura esistenziale

“Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato” (Lc 12, 10). Raramente Gesù è così lapidario come nel Vangelo di oggi. Sembra quasi voler dire: “Prendetevela pure con me, ma lasciate stare lo Spirito Santo! Non toccate l’Amore.” Lo Spirito Santo, Terza Persona della Santissima Trinità, è l’Amore che il Padre ha per il Figlio e che il Figlio ha per il Padre. Amore che esce da Se stesso per donarsi. Peccare contro lo Spirito Santo significa rifiutare volontariamente fino alla fine l’opera della salvezza che Egli vuole compiere nel nostro cuore. Per qualunque peccato di cui ci si pente e per cui si chiede sinceramente perdono al Signore, si riceve da Lui il perdono. Il peccato imperdonabile, invece, si ha quando il cuore si indurisce a tal punto che non cerca più il perdono di Dio, quando si rifiuta la misericordia di Dio, quando si voltano le spalle a Dio rifiutando di ritornare a Lui. Rifiutare l’opera dello Spirito Santo fino alla fine, è il peccato imperdonabile di cui parla Gesù. Il Catechismo della Chiesa Cattolica così afferma: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna” (CCC 1864). Il desiderio di ricevere il perdono di Dio, invece, è in sé il segno che si accoglie l’opera dello Spirito Santo nella propria vita. Ogni volta che ci accostiamo al Sacramento della Riconciliazione, prima di riconoscere umilmente i nostri peccati, dovremmo ringraziare il Signore per la Sua Bontà e Misericordia.