• 27 Ottobre 2024 1:34

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì della XIII settimana del tempo Ordinario

Letture: Am 7,10-17; Sal 18; Mt 9,1-8

Riflessione biblica

“Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”?” (Mt 9,1-8). L’una e l’altra cosa sono impossibili agli uomini. E Gesù reagisce: “conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore?” (Mt 9,4). La mormorazione non risolve i problemi: né quelli personali né quelli comunitari. Solo la fede in Gesù opera un duplice miracolo: quello dell’anima e quello del corpo. “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati” (Mt 9,2): l’esperienza del sacramento della riconciliazione ci fa comprendere quanta pace danno al cuore queste parole. Purtroppo, sentiamo il fascino della misericordia di Dio, ma rimaniamo inerti e immersi nelle nostre fragilità: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi” (1Gv 1,8). Perdiamo l’occasione di progredire nel cammino di santità: “Se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato” (1Gv 1,7). Chi vuol progredire nel cammino che ci conduce all’intimità con Gesù e in lui con il Padre, ha bisogno di esperimentare la misericordia di Dio: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1Gv 2,1-2). Non abbiamo paura di Gesù: egli è giudice di misericordia e di amore per noi peccatori: “In questo l’amore ha raggiunto tra noi la perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché com’è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore” (1Gv 4,17-18). In Gesù e con Gesù, “la misericordia ha sempre la meglio sul giudizio” (Gc 2,13).

Lettura esistenziale

“Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati” (Mt 9, 2). Questa espressione, pronunciata da Gesù, sarà scesa come balsamo nel cuore del povero paralitico, liberandolo da tutte le paralisi interiori che poteva avere, triste conseguenza del peccato. Sì, perché il peccato ci viene presentato dal Tentatore come un bene desiderabile, ma una volta consumato, i frutti che ne seguono sono invece: la tristezza, la paura, la pigrizia nel compiere il bene, la fatica di rialzarsi. Gesù compie un duplice miracolo nei confronti del paralitico: la guarigione spirituale e quella fisica. La prima è più necessaria e più urgente della seconda. Anche oggi, esiste un luogo in cui possiamo deporre le nostre stampelle, le nostre infermità, tutto ciò che ci appesantisce e ci paralizza, è il Sacramento della Riconciliazione nel quale riceviamo la grazia del Perdono e la forza per iniziare una vita nuova.