• 2 Maggio 2024 14:47

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della II settimana di Pasqua

Letture: At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15

Riflessione biblica

“Gesù disse a Nicodemo: Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto” (Gv 3,7-15). La nascita dall’alto coincide con la nascita dallo Spirito, il quale, come il vento, soffia dove vuole. Immagine ricca di molti sensi spirituali: chi si lascia condurre dallo Spirito di Dio ha in sé un dinamismo interiore irrefrenabile, un fremito di libertà che permette di vedere la vita nella sua vera ricchezza, perché “dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà” (2Cor 3,17). Non siamo più schiavi della lettera della Legge o della lettera del Vangelo, ma docili all’azione dello Spirito Santo, perché “la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita” (2Cor 3,6). E lo Spirito opera nei nostri cuori, li rinnova e li rendi docili nella fede e nell’amore: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme” (Ez 36,26.27). Nati dallo Spirito, non viviamo più secondo il nostro egoismo che ci rende schiavi, ma “mediante la carità siamo a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,13). E lo Spirito è come “il vento, soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,7-15). L’immagine è suggestiva, ma ancor di più l’insegnamento: è lo Spirito che ci fa nascere a vita nuova e ci fa agire nella libertà dei figli di Dio. Lo Spirito soffia nei cuori: egli dirada le tenebre dell’egoismo e il suo “soffio” potente è “fuoco d’amore”, che opera in noi una profonda trasformazione interiore: “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati” (Rom 8,28-30).

Lettura esistenziale

“Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 3, 14s). Cristo crocifisso è il segno tangibile della Misericordia di Dio. Chiunque ricorre a Lui con il desiderio e la fede di essere salvato, sarà giustificato. È necessario però avere la consapevolezza di essere bisognosi di salvezza Commenta sant’Agostino: «Il medico, per quanto dipende da lui, viene per guarire il malato. Se uno non sta alle regole del medico, si rovina da solo. Il Salvatore è venuto nel mondo. Se tu non vuoi essere salvato da lui, ti giudicherai da te stesso». Dunque, se infinito è l’amore misericordioso di Dio, che è arrivato al punto di dare il suo unico Figlio in riscatto della nostra vita, grande è anche la nostra responsabilità: ciascuno, infatti, deve riconoscere di essere malato, per poter essere guarito; ciascuno deve confessare il proprio peccato, perché il perdono di Dio, già donato sulla Croce, possa avere effetto nel suo cuore e nella sua vita. Scrive ancora sant’Agostino: «Dio condanna i tuoi peccati; e se anche tu li condanni, ti unisci a Dio. Quando comincia a dispiacerti ciò che hai fatto, allora cominciano le tue opere buone, perché condanni le tue opere cattive. Le opere buone cominciano con il riconoscimento delle opere cattive». Ciascuno di noi, purtroppo, fa la triste esperienza del peccato e, nonostante i buoni propositi, sperimentiamo fragilità, cadute, debolezze, smarrimenti, deviazioni, mentre al contempo nel profondo del nostro essere aneliamo alla pienezza del bene. È importante perciò accostarsi con regolarità al Sacramento della Penitenza, per ricevere il perdono del Signore, insieme alla grazia e alla fortezza di combattere le inclinazioni al male, intensificando il nostro cammino di conversione.