• 17 Maggio 2024 13:02

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Il Vescovo di Ragusa scrive agli studenti per l’inizio anno scolastico

Mons. Giuseppe La Placa, Vescovo della Diocesi di Ragusa con un messaggio fa sentire la sua vicinanza ai giovani che iniziano questo nuovo anno scolastico. «Tirate fuori la vostra originalità e sviluppate la curiosità nella ricerca del vero e del bello», questa è la esortazione che il Vescovo rivolge agli studenti.
Nel messaggio un pensiero anche rivolto ai genitori degli studenti.
Di seguito il messaggio:
Carissimi amici e fratelli, all’inizio del nuovo anno scolastico desidero far giungere a tutti voi – studenti e genitori, insegnanti, dirigenti e personale non docente – il mio affettuoso saluto e la mia speciale benedizione.
Come in ogni ripartenza, anche questa è carica di aspettative e speranze; speriamo, infatti, di entrare definitivamente nel post-pandemia e di riprendere le nostre attività nella tranquillità, senza interruzioni, grazie anche all’impegno e alla responsabilità di tutti.
Cari studenti, mi piace ricordare un antico detto latino che dice: schola palestra diligentiae; la traduzione mi sembra chiara ma il significato è assai più intenso. La scuola infatti è il luogo dove quotidianamente ci si allena a “diventare grandi”, è il grembo fecondo del vostro futuro. A scuola, cioè, non si va soltanto per imparare nozioni – cosa importantissima e fondamentale – ma anche fare esperienza della bellezza delle relazioni, per imparare a vivere in comunità, a pensare e a fare cultura. La scuola, insomma, è un tempo e uno spazio che ci fa maturare e ci rende migliori, ci aiuta a guardare lontano, ad avere grandi ideali e a sviluppare il desiderio di compiere grandi cose.
Carissimi ragazzi e ragazze, siate attenti agli insegnamenti che ricevete, provate a trarre il massimo dalle nozioni che imparate, tirate fuori la vostra originalità e sviluppate la curiosità nella ricerca del vero e del bello, valori che vi aiutano a non “trascinare la vita” ma a soddisfare il vostro irreprimibile desiderio di felicità e pienezza di senso.
E voi, carissimi insegnanti, continuate ad essere educatori appassionati, capaci di suscitare nei vostri alunni il gusto di conoscere, di interrogarsi e di cercare risposte che conducano alla capacità di pensare con la propria testa, così da costruire fin dalle fondamenta, una sana società del futuro.
Ogni insegnante è educatore non solo se offre conoscenze, pur necessarie, ma se sceglie di esserci nella crescita dell’altro, per sostenere lo sbocciare e il fiorire lento, delicato e prezioso della vita dell’alunno.
Anche voi, carissimi genitori, siete chiamati a portare il peso e la responsabilità della scuola; essa, infatti, non appartiene solo a studenti e insegnanti. Voi genitori, quali primi educatori dei vostri figli, siete parte integrante e partecipativa della comunità scolastica; siate presenti nell’ascolto dei vostri figli e nel costante confronto con gli insegnanti, così da avviare percorsi di rete dove nessuno possa sentirsi estraneo.
Buona strada, carissimi amici e fratelli. Mentre vi affido alla custodia e alla sapiente guida del nostro Unico Maestro e Signore, di cuore vi benedico e vi auguro un fecondo e sereno anno scolastico.
+ Giuseppe, Vescovo