• 12 Febbraio 2025 21:20

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Giovanni Bosco

Letture:Eb 10,32-39   Sal 36   Mc 4,26-34

Riflessione biblica

“Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce” (Mc 4,26-34). Il seme è la fede, che cresce senza rendercene conto: il nostro cammino di santità è opera di Dio, che agisce in noi in maniera silenziosa, decisa a trasformarci nel suo amore. A noi tocca di lasciarlo operare, senza porre resistenza, ma con docilità alla sua azione di grazia far sì che “Gesù cresca e noi diminuiamo” (Gv 3,30). Lo dobbiamo lasciar crescere mediante la fede: siamo sempre preoccupati nel “fare”, pieni di ansie e timori per le nostre fragilità e incoerenze, mentre l’unica via da seguire è quella di affidarci totalmente a lui. La nostra crescita “non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che ha misericordia” (Rom 9,16). Non sono i nostri sforzi che ci fanno crescere: noi collaboriamo con Dio, ma è lui che ci fa crescere (1Cor 3,6). Allora dobbiamo essere inerti? Non sia mai! Dobbiamo essere efficienti nello Spirito: in una fiducia senza limiti, nella docilità all’azione di grazia che lo Spirito produce i noi, in una pazienza che non si rassegna, ma guarda verso la meta. Pazienza perseverante: virtù estremamente necessaria nella vita spirituale; virtù attiva che ci fa progredire nel bene nonostante le nostre incoerenze e le nostre fragilità. Non con un’inquieta attività personale si progredisce, ma con l’umile accettazione della volontà di Dio e dei tempi della grazia. Fiducia senza limiti: “So che, secondo la mia ardente attesa e la speranza, in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia” (Fil 1,20). In ogni caso, per crescere in frumento di Dio, rimaniamo sempre sintonizzati con lo Spirito, in modo che esso faccia nascere in noi la vita nuova, il Regno di Dio, regno di pace, di amore e di santità.

Lettura esistenziale

“Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce” (Mc 4,26-34). Il seme è la fede, che cresce senza rendercene conto: il nostro cammino di santità è opera di Dio, che agisce in noi in maniera silenziosa, decisa a trasformarci nel suo amore. A noi tocca di lasciarlo operare, senza porre resistenza, ma con docilità alla sua azione di grazia far sì che “Gesù cresca e noi diminuiamo” (Gv 3,30). Lo dobbiamo lasciar crescere mediante la fede: siamo sempre preoccupati nel “fare”, pieni di ansie e timori per le nostre fragilità e incoerenze, mentre l’unica via da seguire è quella di affidarci totalmente a lui. La nostra crescita “non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che ha misericordia” (Rom 9,16). Non sono i nostri sforzi che ci fanno crescere: noi collaboriamo con Dio, ma è lui che ci fa crescere (1Cor 3,6). Allora dobbiamo essere inerti? Non sia mai! Dobbiamo essere efficienti nello Spirito: in una fiducia senza limiti, nella docilità all’azione di grazia che lo Spirito produce i noi, in una pazienza che non si rassegna, ma guarda verso la meta. Pazienza perseverante: virtù estremamente necessaria nella vita spirituale; virtù attiva che ci fa progredire nel bene nonostante le nostre incoerenze e le nostre fragilità. Non con un’inquieta attività personale si progredisce, ma con l’umile accettazione della volontà di Dio e dei tempi della grazia. Fiducia senza limiti: “So che, secondo la mia ardente attesa e la speranza, in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia” (Fil 1,20). In ogni caso, per crescere in frumento di Dio, rimaniamo sempre sintonizzati con lo Spirito, in modo che esso faccia nascere in noi la vita nuova, il Regno di Dio, regno di pace, di amore e di santità.