• 5 Maggio 2024 22:38

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di Romano G. Fina – Girava già da diversi giorni, ma le fonti erano russe e quindi la notizia sarebbe stata bollata come propaganda. È di ieri, invece, la comunicazione ufficiale della Reuters: una delle turbine del gasdotto Nord Stream Uno che collega la Russia all’Europa, passando per la Germania, è in manutenzione in Canada.
La turbina costruita dalla ditta tedesca Siemens, è stata inviata nelle scorse settimane per una manutenzione programmata. Il governo Canadese, però, all’atto di doverla far ritornare in Europa, si è appellato alle sanzioni irrogate contro la Federazione Russa, trattenendola in Canada.

È lo stesso Ministro canadese Jonathan Wilkinson ad ammetterlo all’Agenzia di stampa tedesca, sottolinenando che nel prossimo G7 straordinario si parlerà del problema, anche se non
si è certi che si giungerà a una soluzione condivisa. In buona sostanza piove sul bagnato, in quanto la riduzione dei flussi, unita alle scelte dei gestori della distribuzione del gas di non immagazzinare il combustibile a causa degli alti costi, mette a repentaglio il piano energetico italiano (ma anche quello europeo) per l’autunno-inverno prossimo.

Non si capisce perché questa notizia non abbia ancora avuto adeguata risonanza sui media italiani: il governo tedesco sta esercitando pressioni perché venga ripristinato al più presto l’uso della turbina in manutenzione, anche perché Gazprom ha annunciato che a breve sarebbe programmato un intervento simile per un’altra turbina, e se si dovesse ripetere il problema assisteremmo a uno stop forzato dell’erogazione del gas verso l’Europa. Eppure l’unica responsabilità della riduzione delle forniture fino a ieri era stata data esclusivamente alle scelte della Federazione Russa.

Qui l’articolo della Reuters https://www.reuters.com/article/ukraine-crisis-russia-gas-canada-idAFL1N2Y92EJ
Qui la mia traduzione in Italiano pensierifluidiblog.wordpress.com/2022/06/23/la-turbina-contesa/