• 28 Aprile 2024 14:03

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della XXI settimana del Tempo Ordinario

Letture: 2Ts 2,1-3.13-17; Sal 95; Mt 23,23-26

Riflessione biblica

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che … trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà” (Mt 23,23-26). Continuano i “guai profetici e purificatori di Gesù, per liberarci dall’ipocrisia dell’apparire giusti e santi, senza esserlo. Egli ci vuole stabili nella conversione del cuore, per avere quel giusto equilibrio interiore, per non trascurare le piccole virtù del vivere quotidiano: “Chi trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli” (Mt 5,19), e stabilire una corretta scala di valori spirituali: la giustizia, la misericordia, la fedeltà, la purezza del cuore. misericordia-300x128 La vera giustiziaLa giustizia: non solo quella retributiva che dà a ciascuno il suo, ma quella giustizia di amore, che ci fa “essere figli di Dio e perfetti com’è perfetto il Padre nostro che è nei cieli” (Mt 5,45.48). Essa non è di questo mondo (1Gv 3,7-8) e supera quella dei farisei: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e farisei, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 5,20). Essa è armonia ed equilibrio di vita che investe il nostro rapporto con Dio e con il prossimo; con Dio che ci rende giusti con la sua misericordia, con il prossimo per vivere nell’amore reciproco. La misericordia: essa ci assomiglia al nostro Padre del cielo: Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36) e ci fa agire secondo il desiderio di Gesù: “Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mt 9,13). La misericordia è accettare le nostre e le altrui fragilità, per realizzare una comunione di amore nel perdono e nell’aiuto al prossimo. La fedeltà: è mettere al primo posto Dio e camminare con coerenza secondo gli insegnamenti di Gesù; è rimanere saldi e perseveranti nell’amore per non farci travolgere dal potere del Maligno: “Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mt 24,12-13). Purezza del cuore e delle intenzioni: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). Purezza di cuore è rimanere saldi nell’insegnamento del Signore,con purezza, sapienza, magnanimità, benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio” (2Cor 6,6-7). 

Lettura esistenziale

farisei-1-300x149 La vera giustizia“Guai a voi scribi e farisei ipocriti” (Mt 23, 23). Il Vangelo di oggi ci propone il cosiddetto “discorso dei guai” pronunciato da Gesù contro gli scribi e i farisei e mette in guardia anche noi dal rischio di assumere il loro comportamento ipocrita, inquinando il bene che facciamo con la ricerca della vanagloria. Essi curano l’esteriorità e trasgrediscono palesemente le prescrizioni fondamentali della legge divina, trascurando la giustizia, la misericordia e la fedeltà. È la pratica di queste virtù che ci rende veraci e credibili perché portatori di verità non solo annunciate, ma anche vissute. Solitamente chi non sperimenta la fatica dell’impegno nella propria conversione è sempre portato ad essere rigido e severo verso il prossimo ed entra a far parte della categoria antica degli scribi e dei farisei che imponevano pesi insopportabili agli altri, ma essi non li muovevano neppure con un dito. La legge di Dio, scritta nei nostri cuori, è una legge d’amore che deve essere vissuta nella sincerità e nella verità, diventando impegno concreto. Le nostre azioni hanno sempre un doppio impatto: uno, che ricade su noi stessi, poiché ogni azione che compiamo può renderci migliori o peggiori; l’altro invece riguarda le ripercussioni, buone o cattive che ogni nostra azione può avere sugli altri. Se vogliamo che le nostre opere rimangano in benedizione, coltiviamo un cuore semplice e retto; tutto ciò che è apparente, infatti, è destinato a scomparire come il fumo.