• 16 Marzo 2025 3:14

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venersì della IV settimana del Tempo Ordinario

Letture: Eb 13,1-8   Sal 26   Mc 6,14-29

Riflessione biblica

“Erode, al sentirne parlare, diceva: Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!” (Mc 6,14-29). Non è una pagina da cronaca nera, ma una pagina di fede che pone Gesù al centro del vivere umano, anche nelle sue pieghe negative. Certo, non bastano i rimorsi per dare una risposta alla domanda: “Chi è Gesù?”, da cui dipende tutta la vita cristiana. Non ci si può basare su opinioni o su rimorsi, ma sua una precisa determinazione di fede basata sul “Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio” (Mc 1,1). Egli predica la conversione perché il Regno di Dio è vicino, guarisce dai mali in vista della salvezza dell’uomo, invita ad avere un cuore docile, libero da ingiustizie e passioni. Bisogna convertire il cuore al Signore, perché “dal cuore degli uomini escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo” (Mc 7,21-23). Sta qui la tragedia umana di Erode: la sua passione gli ha accecato la mente e il cuore. E non solo di Erode, tanto che Gesù ha proclamato: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). La purezza del cuore ci rende degni figli di Dio, capaci di vedere il volto del Padre dei cieli e camminare nella via della santità: “Questa è volontà di Dio: la vostra santificazione, perché Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione” (1Tes 4,3.7). E seguiremo il cammino di Gesù nella verità che ci rende liberi e nella giustizia che ci rende santi: “Liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliamo il frutto che porta alla santificazione e alla vita eterna” (Rom 6,22).

Lettura esistenziale

“Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello»” (Mc 6,18). Esistono dei valori morali, scritti nel cuore dell’uomo, inviolabili, per esempio: la sacralità del Matrimonio tra uomo e donna, l’intangibilità della vita nascente, la dignità di una persona morente, la priorità della famiglia, la giustizia sociale e il bene comune. Abbiamo bisogno di profeti “scomodi” che illustrino la bellezza della vita morale in un mondo che, spesso, si abbandona al relativismo. Ma chi dice ai trasgressori della legge naturale e della legge di Dio: “Non ti è lecito!” subisce molto spesso opposizione e, persino, persecuzione. Il credente ascolta attentamente la voce dei profeti e, nella sua vita compie scelte anche controcorrente e poco popolari, pur di rimanere fedele alla legge di Dio, l’unica che consente il rispetto di ogni uomo, soprattutto del più debole. Il racconto drammatico della morte di Giovanni Battista ci ricorda di che cosa è capace la persona che sottovaluta la forza delle passioni negative presenti nel proprio cuore. Il cristiano impara a padroneggiare queste forze impulsive, con l’esercizio delle virtù e con l’aiuto della Grazia, indispensabile per una vita equilibrata e armoniosamente disciplinata. Il martirio del Battista sigilla il suo discepolato. Precursore del Signore nel mostrare a tutti l’“Agnello di Dio” venuto nel mondo per salvarci, diventa precursore anche nella morte cruenta, subendo la violenza degli iniqui. È un richiamo anche per noi: seguire fedelmente Gesù implica sempre, prima o poi, lo scontro con il male e le sue manifestazioni. Prepariamoci ad affrontare queste prove più grandi, attingendo la forza nella preghiera ed esercitandoci nelle piccole occasioni quotidiane.