• 7 Dicembre 2024 2:38

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Presentazione della Beata Vergine Maria

Letture: Zc 2,14-17; 1Sam 2,1.4-8; Mt 12,46-50

Riflessione biblica

“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,46-50). Tre riflessioni ci suggerisce questa memoria in onore di Maria Santissima: l’aspetto storico, l’aspetto teologico, l’aspetto spirituale. Dal punto di vista storico, non c’è traccia di questa memoria nei Vangeli canonici, ma è presente nel Protovangelo apocrifo di Giacomo: “Quando Maria compì l’anno, Gioacchino presentò la bambina ai sacerdoti, i quali la benedissero, dicendo: “O Dio dei nostri padri, benedici questa bambina e dà a lei un nome rinomato in eterno in tutte le generazioni”. Inoltre, ricorda la dedicazione della chiesa di S. Maria la nuova, in Gerusalemme nel 543. L’aspetto teologico di questa festa è il seguente: Maria è scelta e benedetta da Dio, è la piena di grazia per compiere in tutto il progetto salvifico di Dio. Ella è strettamente legata a Gesù, non solo per i legami naturali: madre-figlio, ma soprattutto perché insieme a Gesù ha portato a compimento la volontà di salvezza di Dio. Gesù ha detto: “Ecco, Padre, io vengo per fare la tua volontà” (Ebr 10,7); Maria con umiltà: “Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Legato a tale aspetto, c’è l’aspetto spirituale e riguarda il senso profondo di questa memoria: la nostra consacrazione a Dio nella santità della vita, perché “questa è la volontà di Dio: la nostra santificazione” (1Tes 4,3). Siamo stati scelti da Dio e da lui “lavati, santificati, giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1Cor 6,11). Si è stabilito tra noi e Gesù un legame profondo, una familiarità speciale, perché “non viviamo più per noi stessi, ma per colui che è morto e risorto per noi” (2Cor 5,15).

Lettura esistenziale

“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,50). Siamo fratelli, sorelle e madri del Signore Gesù Cristo quando compiamo la volontà del Padre. Ma qual è questa volontà di Dio e come si fa a conoscerla? San Paolo ci viene in aiuto rispondendo: “Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” (1Tes 4, 3). Dietro tutto ciò che ci capita durante il giorno, c’è una chiamata di Dio alla santità, una chiamata di Dio ad esercitarci nelle virtù, a crescere nell’amore oblativo. Se chiediamo luce a Dio, in tutto ciò che ci succede, scopriremo che dietro una contrarietà c’è un invito del Signore a praticare la pazienza e la misericordia; dietro una gioia c’è l’invito a renderGli grazie; o dietro la tentazione, trasformata in preghiera, c’è una chiamata all’umiltà, ecc. Così facendo gradualmente impareremo a “stare” nella volontà di Dio e a pregare incessantemente. La preghiera del cristiano, infatti, quando è vera, non è mai avulsa dalla vita ma, al contrario, abbraccia tutta l’esistenza, e la illumina dandole senso. In questo modo la nostra vita, pervasa dalla preghiera, diventerà luminosa, incominceremo a guardare la nostra storia e quella altrui con gli occhi della fede. Non fermandoci all’apparenza, ma andando oltre, scopriremo il progetto d’amore che Dio ha su ciascuno e tutto ci sarà più dolce.