• 13 Maggio 2024 18:59

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Lampedusa, record di sbarchi. Francia e Germania chiudono le porte

La Guardia costiera tunisina ha fatto sapere di aver bloccato da ieri 30 tentativi di migrazione irregolare a partire dalle coste di Sfax e Chebba, soccorrendo 2.034 persone a bordo di imbarcazioni in difficolt‡. Lo ha reso noto il portavoce della Guardia nazionale su Facebook, precisando che le unit‡ di soccorso hanno rinvenuto anche i cadaveri di 7 persone (2 adulti, 4 bambini e un neonato) di vari Paesi dell'Africa subsahariana dopo il naufragio segnalato ieri sera. Dei migranti fermati solo 9 sono di nazionalit‡ tunisina, secondo la stessa fonte: tutti gli altri sono di vari Paesi sub-sahariani. FACEBOOK GUARDIA COSTIERA TUNISIA +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

Lampedusa le barche di migranti fanno la fila per sbarcare al molo Favaloro: sono oltre cento quelle arrivate nelle ultime 24 ore sull’isola, con decine di persone che sono approdate sotto il naso di centinaia di turisti direttamente sulla terraferma: fra l’isola dei Conigli, Cala Croce e la spiaggia della Guitgia.

Tutti i record precedenti sono stati polverizzati e nell’hotspot di contrada Imbriacola in serata si registrava la presenza di 4.686 persone, con circa 4mila arrivati solo nell’ultimo giorno.

Ma il numero viene aggiornato di continuo. E mentre la nave Diciotti della Guardia Costiera compie un autentico tour de force per raccogliere circa 800 persone, prima ancora che approdino sull’isola, Francia e Germania chiudono le porte all’Italia. Il ministro dell’Interno transalpino Gérarld Darmanin annuncia l’intenzione di voler ‘blindare’ il confine tra Mentone e Ventimiglia, sostenendo che è stato registrato “un aumento del 100% dei flussi”.

Da Berlino, invece, arriva lo stop ai processi di selezione dei richiedenti asilo che arrivano in Germania dall’Italia nell’ambito del “meccanismo di solidarietà volontaria”. A causa delle “forte pressione migratoria” e della “continua sospensione dei trasferimenti di Dublino”, dice il ministero dell’Interno a ‘Welt’, l’Italia è stata informata della decisione di “rinviare” i processi “fino a nuovo ordine”.

Questioni politiche, ben lontane dai problemi che deve affrontare chi deve gestire gli arrivi a Lampedusa. “Stiamo tenendo abbastanza bene, ricordo che circa 15 giorni fa abbiamo gestito quasi 4.500 persone” dice il questore di Agrigento Emanuele Ricifari. “Stiamo gestendo il fenomeno – conferma il prefetto Filippo Romano – e andrà sempre meglio quando avremo l’hotspot di Porto Empedocle e le navi per i trasferimenti sempre pronte. Il problema però resta”. E lo conferma anche il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino che invoca “un sistema di accoglienza di navi in rada per il recupero e il trasferimento veloce dei migranti in terraferma e un Consiglio dei Ministri ad hoc da tenersi a Lampedusa per l’esame della situazione”.

“E’ urgente – sottolinea il sindaco Mannino – un intervento immediato della Protezione civile a supporto sia dei migranti che della stessa popolazione la quale, dopo 30 anni di generosa accoglienza, ha ormai esaurito le proprie risorse psico-fisiche ed economiche”. A stupirsi, nonostante siano “abituati” al fenomeno, sono stati perfino gli stessi isolani: “U mare chinu c’è (il mare è pieno, ndr)” hanno commentato increduli guardando la fila di barchini in attesa di entrare in porto.

L’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, si dice preoccupato per la situazione a Lampedusa: “Rivolgo un accorato appello a intervenire con tempestiva sollecitudine, per garantire una più regolare gestione dei flussi di migranti in transito verso l’isola: una gestione che sia equamente rispettosa, tanto di coloro che – nella disperazione e nel bisogno – cercano rifugio nelle nostre coste, tanto di coloro che – con spirito umanitario, senso civico e carità cristiana – sono sempre stati pronti ad accoglierli, ma ormai non hanno più le forze per farsene carico da soli”.