• 20 Aprile 2024 12:30

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Santa Maria Odigitria. (Patrona della Sicilia)

Riflessione biblica

“Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome” (Lc 1,46-56). Maria è “l’Odigitria”, Colei che ci guida alla via, nella via e per la via. Ella ci guida alla via, ci conduce a Gesù, “via, verità e vita” (Gv 14,6). Gesù è la via, che ci conduce alla verità e alla vita eterna. Maria ci guida nella via: con la sua parola: “Qualsiasi cosa Gesù vi dica, fatela” (Gv 2.5) e con il suo esempio: “Maria, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Così, lungo il cammino della vita, Maria ci guida nel conoscere Gesù e le sue parole di verità, ci preserva dai pericoli per rimanere fedeli a Gesù, ci incoraggia a progredire nella via della virtù e dell’amore misericordioso. Maria ci guida per la via: quale Maestra di vita, lei è “la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza” (Sir 24,18). Maria è la nostra guida nell’umiltà: esulta nel Signore e riconosce che Dio “ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,46-48). Guardando Maria e Gesù nostra via, “rivestitiamoci tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,5). Maria è guida e madre di misericordia, la “madre del bell’amore”: essa ci insegna “a rivestirci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandoci a vicenda e perdonandoci gli uni gli altri; come il Signore ci ha perdonato, così facciamo anche noi” (Col 3,12-13). Lasciamoci guidare da Maria, impareremo ad essere solidali e amorevoli con il prossimo: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto” (Rom 12,10-11.13.15).

Lettura esistenziale

«L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1, 46). Maria esprime con queste parole tutto il programma della sua vita: non mettere se stessa al centro, ma fare spazio a Dio incontrato sia nella preghiera che nel servizio al prossimo. Maria è grande proprio perché non vuole rendere grande se stessa, ma Dio. Ella è umile: non vuole essere nient’altro che l’ancella del Signore (cfr Lc 1, 38.48). Ella sa di contribuire alla salvezza del mondo non compiendo una sua opera, ma solo mettendosi a piena disposizione delle iniziative di Dio. Il Magnificat, che è un ritratto della sua anima, è interamente tessuto di fili della Sacra Scrittura, di fili tratti dalla Parola di Dio. Così si rivela che lei nella Parola di Dio è veramente a casa sua, ne esce e vi rientra con naturalezza. Ella parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa parola sua e la sua parola nasce dalla Parola di Dio. Così si rivela, inoltre, che i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri di Dio, che il suo volere è un volere insieme con Dio. Essendo intimamente penetrata dalla Parola di Dio, ella può diventare madre della Parola incarnata. Infine, Maria è una donna che ama. Come potrebbe essere diversamente? Noi lo intuiamo nei gesti silenziosi, di cui ci riferiscono i racconti evangelici dell’infanzia. Lo vediamo nella delicatezza, con la quale a Cana percepisce la necessità in cui versano gli sposi e la presenta a Gesù. Lo vediamo nell’umiltà con cui accetta di essere trascurata nel periodo della vita pubblica di Gesù, sapendo che il Figlio deve fondare una nuova famiglia e che l’ora della Madre arriverà soltanto nel momento della croce, che sarà la vera ora di Gesù. Allora, quando i discepoli saranno fuggiti, lei resterà sotto la croce; più tardi, nell’ora di Pentecoste, saranno loro a stringersi intorno a lei nell’attesa dello Spirito Santo. Maria ci è stata donata come Madre, lasciamoci prendere per mano da lei.