• 3 Maggio 2024 20:34

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì dell’VIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Pt 1,10-16; Sal 97; Mc 10,28-31

Riflessione biblica

“Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito” (Mc 10,28-31). Con queste parole non sembra che S. Pietro e gli atri discepoli abbiano capito ciò che Gesù aveva detto del “giovane ricco”: “Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio! Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” (Mc 10,223-25). Anzi, “i discepoli erano sconcertati dalle sue parole” (Mc 10, 24). Non si erano ancora liberati del fascino della ricchezza di questo mondo. Erano anche loro come il “giovane ricco”: avevano lasciato tutto, ma in vista di possedere il Regno di Dio o di essere qualcuno nel Regno di Dio (Mc 10, 35-41).lavanda-dei-piedi-300x200 Lasciare per seguire Gesù li istruisce: “Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti” (Mc 10,43-44). Di più, bisogna essere come Gesù, servitori dei fratelli: “Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). La povertà del discepolo è un requisito essenziale per chi ha accettato di seguire Gesù e avere la vita eterna. Il credente non va in cerca di ricchezze o di primi posti, per primeggiare, ma cerca Gesù e il suo messaggio di salvezza: “tutto abbiamo lasciato per causa di Gesù e per causa del Vangelo” (Mc 10,29). E in Gesù e nel suo Vangelo abbiamo trovato “il centuplo”, la pienezza di ogni bene, perché in Gesù “sono racchiusi tutti tesori della sapienza e della conoscenza” (Col 2,3). gesu-inviati-300x157 Lasciare per seguireE in Gesù abbiamo trovato anche la ricchezza della comunione con i fratelli: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune” (At 4,32). Ma attenti! Perché, nonostante ciò, il cristiano deve seguire Gesù nel suo mistero di morte risurrezione: riceviamo il centuplo di ogni bene, ma “insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà” (Mc 10, 30). Saremo partecipi della ricchezza di Cristo, ma anche della sua passione: “Siamo tribolati in tutto, ma non ridotti agli estremi: perplessi, ma non disperati: perseguitati, ma non abbandonati: abbattuti, ma non annientati: portiamo sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, affinché la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo” (2Cor 4,7.10).

Lettura esistenziale

gesu-6-300x162 Lasciare per seguire“Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi” (Mc 10, 31). Dio non fa preferenze di persona, ma se ha una predilezione questa è per gli ultimi, i piccoli, i poveri, gli emarginati, per coloro che nella società contano poco o niente. A chi viene dato l’annuncio più sconvolgente della storia: l’incarnazione di Dio? Ad un’umile fanciulla di Nazareth? A chi per primi gli Angeli danno la bella notizia della nascita di Cristo? Ai pastori. A chi è annunziata la Buona Novella? Ai poveri. Chi sono le persone che Gesù sceglie perché stiano con Lui e per mandarli a predicare? Non sono persone particolarmente dotate, tra di essi ci sono umili pescatori ed esattori di tasse. Per chi Gesù dona la sua vita? Per ogni uomo bisognoso di salvezza. A chi appare Risorto il mattino di Pasqua? Ad una donna dalla quale aveva cacciato sette demòni.

A chi Gesù rivolge il suo sguardo e la sua Parola oggi? A me e a te. Com’è bello sapere che nel Cuore di Dio ognuno di noi occupa il posto del figlio prediletto.

Diceva S. Francesco d’Assisi: “Un uomo tanto vale, quanto vale davanti a Dio e non di più”. Né di più, né (aggiungo io) di meno. Esclama il Salmista colmo di stupore: “Ma che cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi? Ecco lo hai fatto poco meno di un Dio. Di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani” (cfr Sal 8).

Dunque: “Riconosci cristiano la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all’abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del regno di Dio” (dai “Discorsi” di S. Leone Magno Papa)