Commento al Vangelo di Suor Cristiana Scandura
Epifania del Signore
Letture: Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12
“Al vedere la stella provarono una grandissima gioia” (Mt 2,10).
L’aspirazione alla gioia è impressa nell’intimo dell’essere umano. Al di là delle soddisfazioni immediate e passeggere, il nostro cuore cerca la gioia profonda, piena e duratura, che possa dare «sapore» all’esistenza.
La gioia è un elemento centrale dell’esperienza cristiana. Essa ha una grande forza attrattiva: in un mondo spesso segnato da tristezza e inquietudini, è una testimonianza importante della bellezza e dell’affidabilità della fede cristiana. Ogni giorno sono tante le gioie semplici che il Signore ci offre: la gioia di vivere, la gioia di fronte alla bellezza della natura, la gioia di un lavoro ben fatto, la gioia del servizio, la gioia dell’amore sincero e puro, ecc. Ogni giorno, però, ci scontriamo anche con tante difficoltà e nel cuore vi sono preoccupazioni per il futuro, al punto che ci possiamo chiedere se la gioia piena e duratura alla quale aspiriamo non sia forse un’illusione e una fuga dalla realtà. In realtà le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano o quelle grandi della vita, trovano tutte origine in Dio, anche se non appare a prima vista. Dio ci ha creati per amore, per colmarci della sua presenza e della sua grazia.
Se Dio mi accetta, mi ama e io ne divento sicuro, so in modo chiaro e certo che è bene che io ci sia, che io esista ed è bene tutto ciò che il Signore permette nella mia vita perché tutto concorre al mio bene.
Questo amore infinito di Dio per ciascuno di noi si manifesta in modo pieno in Gesù Cristo. In Lui si trova la gioia che cerchiamo. Il motivo di questa gioia è la vicinanza di Dio, che, in Gesù, si è fatto uno di noi.
Buona festa dell’Epifania del Signore Gesù!