• 4 Maggio 2024 8:40

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

L’esperienza di fede in famiglia è in crisi

Diilsycomoro

Gen 12, 2023

L’esperienza della fede all’interno della famiglia d’oggi, non risulta tanto confortante. Infatti, la crisi osservata nella società contemporanea ha toccato la stessa famiglia, vera cassa di risonanza della società stessa. La famiglia sta cessando di essere una «scuola di fede» e l’aspetto religioso appare solo in alcuni momenti particolari, come i sacramenti di iniziazione cristiana dei figli. Nelle famiglie cristiane non si abbandona in modo chiaro e definitivo il cristianesimo, ma neppure si prende sul serio. Ad esempio, i genitori fanno battezzare i loro figli, ma non si preoccupano assolutamente della loro educazione cristiana. Esigono che siano la scuola, i catechisti o le istituzioni parrocchiali a portare avanti il discorso di fede.

È chiaro che la crisi culturale e religiosa, l’accoglienza della fede e l’educazione ai valori dipendono essenzialmente da un’esperienza positiva di essa. La famiglia è il gruppo umano che ha più capacità per offrire ai figli un ambiente intimamente umano, positivo, religioso. Ma a differenza di alcuni anni fa, oggi le famiglie, nelle quali c’è vuoto religioso, silenzio o indifferenza, non sono più trasmettitrici efficaci dei valori evangelici. Se si perde la fede in seno alla famiglia, sarà più difficile risvegliare la fede successivamente, in altri luoghi e in altri ambienti.

Ma è inutile parlare dell’esperienza della fede nella famiglia se non ci sono in essa alcune condizioni di base. Un esempio c’è dato dalla carenza di comunicazione che impedisce l’esperienza della fede familiare. Inoltre, è anche di grande importanza passare da una fede individualista a una fede più condivisa nella coppia e in tutta la famiglia. Per attuare tutto ciò è importante tornare a una fede personalizzata, non per tradizione, ma frutto di una decisione personale, una fede vissuta e sperimentata, una fede, cioè, che si alimenta non di idee e dottrine ma di un’esperienza gratificante; una fede non individualista, ma condivisa in una comunità credente.

Tutto ciò vuole uno stile di educazione alla fede dove l’importante è trasmettere un’esperienza religiosa più che una dottrina; insegnare a vivere i valori cristiani più che la sottomissione a delle norme; sviluppare la responsabilità personale più che imporre dei costumi; introdurre nella comunità cristiana più che sviluppare l’individualismo religioso. È necessario anche ricordare che i genitori, con la loro testimonianza di vita coniugale e genitoriale, vanno trasmettendo ai figli una determinata immagine di Dio. I figli devono trovare nella famiglia «modelli di identificazione », in modo che non sia difficile per loro saper vivere in modo sano, gioioso e responsabile la fede. Perciò, la strategia sicura è vivere la fede, condividendola gioiosamente con i figli e amarsi a immagine dello stesso amore Dio- Trinità.

( fonte. diocesimazara.eu -don Marco Laudicina)