• 4 Maggio 2024 1:19

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario

Letture: Rm 11,1-2.11-12.25-29; Sal 93; Lc 14,1.7-11

Riflessione biblica

“Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, ma all’ultimo posto” (Lc 14,7-11). Non è una regola di buon comportamento sociale: al tempo di Gesù probabilmente poteva anche funzionare, dato che la ricchezza e il prestigio avevano un certo peso nell’assegnazione dei posti in un convito. Non si tratta neppure di una regola di prudente modestia: non cerco il primo posto solo per non fare brutta figura. Sta scritto, infatti: “È meglio sentirsi dire: Sali quassù, piuttosto che essere umiliato davanti a uno più importante” (Prov 25,7). No! Gesù ci insegna una regola fondamentale del vivere cristiano, non solo perché siamo orientati verso “il banchetto celeste”, ma anche perché tutti i credenti siamo figli di Dio e fratelli e sorelle uguali tra noi: “Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile” (Rom 12,16). gesu-1-300x192 Lezioni di umiltàTale scelta di vita è modellata su quella di Gesù, che “svuotò se stesso, assumendo la condizione di servo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce” (Fil 2,6-8); di più: “da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8,9). Dietro l’esempio di Gesù, dobbiamo assumere uno stile di vita umile, ricordandoci quanto ci consiglia la parola di Dio: “Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato” (Sir 3,18-20). E l’esempio più bello, per illustrare tali parole, è Maria: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Illuminati dalla sapienza divina, “rivestiamoci tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliamoci sotto la potente mano di Dio, affinché ci esalti al tempo opportuno” (1Pt 5,6). Allora. anche noi sperimenteremo “la potenza del braccio di Dio, che disperde i superbi e innalza gli umili” (Lc 1,51-52), ma soprattutto la sua misericordia, che ci rende degni di essere partecipi al suo banchetto di grazia e di salvezza.

Lettura esistenziale

gesu-12 Lezioni di umiltà“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14, 11). Il terreno dell’umiltà è il terreno buono perché la Parola di Dio porti frutto. Sappiamo che essere umili scegliendo l’ultimo posto porta in sé l’onore di essere chiamato col nome di amico: “Amico, vieni più avanti!” (Lc 14, 10).

Dio è amico dell’umile, perché l’umile è terra buona dove il seme della Parola può essere accolto e germogliare. Gesù è l’umile, il povero, il piccolo semplicemente perché è Amore: questa è la vera grandezza a cui siamo chiamati. Questa di Gesù sembra una lezione su una questione di stile e in parte lo è, perché dai gesti esterni, dallo stile esteriore che noi abbiamo viene fuori tutto ciò in cui crediamo e che abbiamo scelto nel profondo di noi stessi.

La logica della scelta dell’ultimo posto non è una logica di frustrazione o di svalutazione di sé stessi, ma è la logica di chi si sa talmente tanto amato che non ha bisogno di apparire per contare agli occhi di Dio, e che può permettersi di mettersi anche nell’anfratto più nascosto sapendo che è talmente tanto amato che per quell’amore non rimarrà mai invisibile, mai lasciato in disparte.

Come cristiani non dovremmo cercare i primi posti perché a chi sperimenta un vuoto è normale la ricerca di un riconoscimento esteriore che ne riempia quel vuoto. Ma a noi quel vuoto l’ha colmato l’amore di Cristo, e non cerchiamo nient’altro se non il goderci le nozze. Ma se cerchiamo il primo posto ricordiamoci che forse il problema è che non ci sentiamo amati.